Cile, i minatori “riemergono” uno ad uno

di Redazione

 SAN JOSE.“Non ci trattate come star dello spettacolo o come giornalisti, ma continuate a trattarci come Mario, il lavoratore, il minatore”.

Pochi minuti dopo essere uscito dalle viscere della terra in cui è stato intrappolato con i suoi 32 compagni Mario Sepulveda, elettricista, 39 anni, diventato famoso in tutto il mondo come l’animatore dei filmini che in questi lunghissimi 69 giorni i minatori hanno inviato in superficie, ha rivolto questo appello ai media di tutto il mondo che stanno seguendo l’evento. “Sono super contento di vivere questo momento – ha detto poi il minatore che appena uscito dalla capsula ha abbracciato la sua famiglia e gridato ‘Viva Cile’ – però questo paese deve capire che possiamo avere dei cambiamenti nel mondo del lavoro”. Parlando dell’esperienza degli oltre due mesi passati sottoterra ha poi detto che “stavo con Dio e con il diavolo, però mi sono aggrappato alla mano di Dio e in nessun momento ho dubitato del fatto che Dio sarebbe venuto a salvarmi”.

Sono sei adesso i minatori tornati in superficie dopo 68 giorni passati intrappolati sottoterra. Florencio Avalos, caporeparto di 31 anni, è stato il primo ad essere riportato in superficie in meno di 15 minuti dalla capsula metallica di circa 53 centimetri di diametro, fatta calare in un pozzo di 622 metri di profondità. Davanti alle telecamere che trasmettono in diretta le operazioni di salvataggio, l’uomo ha subito stretto il figlio di sette anni in un lungo abbraccio, quindi la moglie Monica e infine il presidente cileno Sebastian Pinera e diverse altre persone presenti attorno al pozzo. Il minatore è stato quindi accompagnato nell’ospedale da campo allestito sul posto, per sottoporsi a una prima serie di controlli medici. “Il nostro primo minatore è con noi – ha commentato il presidente Sebastian Pinera – lo abbiamo visto abbracciare suo figlio Byron, la moglie Monica, con un amore che ci commuove”.

Dopo Sepulveda è toccato a Juan Illanes risalire in superficie. Juan Illanes, 52 anni, è un ex militare che nel giacimento ha tra l’altro mandato una lettera in superficie indirizzata al presidente Sebastian Pinera. Illanes è salito sulla capsula “Fenix” che era stata portata in profondità dal terzo soccorritore calato nel giacimento, Patricio Robledo, esperto in salvataggi nelle zone di combattimento, per esempio in Iraq, dove ha lavorato per tre anni. L’ordine di risalita è già stato stabilito: i primi sono quattro o cinque fra i minatori le cui condizioni sono ritenute migliori; seguono poi quelli più deboli fisicamente o psicologicamente e infine quelli più forti, capaci di sopportare un’attesa prolungata. Una volta in superficie i minatori vengono visitati da un medico prima di poter incontrare brevemente i familiari. Quindi verranno subito trasferiti in elicottero nel vicino ospedale di Copiapo, dove verranno sottoposti per due giorni ad esami più approfonditi e potranno ritrovare le loro famiglie, prima di affrontare i mezzi di comunicazione. Anche Jimmy Sanchez, 18 anni, il minatore più giovane dei 33, è tornato in superficie.

Dopo l’uscita del pozzo dei primi minatori centinaia di persone sono uscite in strada a festeggiare a Santiago del Cile nella Plaza Italia, tradizionale punto di incontro dei cileni della capitale per eventi come vittorie della nazionale di calcio o elezioni. Da Washington giunge la notizia che un gruppo di cileni si è ritrovato davanti all’ambasciata del Cile, che per l’occasione aveva allestito un megaschermo nell’ingresso della rappresentanza diplomatica.

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