Presentato a Caserta il Piano Regionale del Lavoro

di Redazione

Nappi e CangianoCASERTA. Presentazione, a Caserta, presso la sala convegni dell’assessorato al lavoro della provincia del nuovo Piano Regionale del Lavoro.

Fitto il parterre degli intervenuti, fra i quali l’assessore regionale al Lavoro, Severino Nappi; il suo omologo casertano, Gimmi Cangiano, il responsabile Macro area Sud-ionica di Italia Lavoro, Michele Raccuglia; Presenti rappresentanti del mondo sindacale e imprenditoriale, esperti del mondo del lavoro, delegati delle aziende casertane in crisi, Firema e Ixfin. Lunga e nutrita la relazione dell’assessore Nappi a cui è spettato, poi, anche il compito di tirare le conclusioni finali del convegno. Per nulla sorprendenti le premesse: “La situazione estremamente difficile della Regione Campania sul versante occupazionale”, “Le crisi maggiori concentrate nelle grandi aree di Napoli e di Caserta”, “I dati sull’occupazione che sono sostanzialmente i peggiori in Italia”, “Le difficoltà del sistema del mercato lavoro campano di recuperare gli espulsi dal mercato del lavoro”; “la mancanza più completa di una politica attiva del lavoro”; “Una situazione, con più di 13.500 lavoratori andati in cassa integrazione in deroga tra il 1° gennaio e il 30 luglio 2010, che è fonte anche di tensioni sociali e che necessita di interventi immediati”.

Ed eccola la rivoluzione del nuovo piano lavoro e gli obiettivi enunciati dall’assessore Nappi: “dare una risposta organica alla necessità di lavoro, attraverso uno scambio virtuoso tra l’incentivazione alle imprese in cambio di nuovi posti di lavoro, con contratti che possono essere anche più flessibili … Investire le risorse disponibili direttamente a favore delle imprese.. Muoversi saldandosi al Piano triennale del lavoro presentato da Sacconi, per creare quel virtuoso processo che parte dall’istruzione professionale e poi arriva alla formazione e al lavoro, arrivando a politiche di sviluppo imprenditoriale … fare un’inversione radicale di tendenza rispetto alle politiche precedenti e, quindi, aprire alle imprese, alle associazioni sindacali, e anche agli enti bilaterali per un patto destinato a sorreggere, da subito, il sistema produttivo campano, con un investimento delle risorse che abbiamo a disposizione direttamente a favore delle imprese .. nuove forme contrattuali flessibili per spingere le aziende ad aumentare il personale, a cominciare dall’apprendistato professionalizzante e poi da altre misure che diano sostegno al sistema, tanto che i nostri interlocutori diventano direttamente, e principalmente, le imprese e anche le organizzazioni sindacali, attraverso gli enti bilaterali, soggetti privilegiati con i quali confrontarsi soprattutto sul tema della somministrazione di formazione…puntare a una formazione continua, sempre più interna alle aziende, ad una formazione concordata con le aziende…”.

Puntuale ed argomentata anche la relazione dell’assessore Cangiano. Innanzitutto ha osservato che esiste “la sua più piena sintonia del piano straordinario per l’occupazione della regione Campania con il piano Triennale per il Lavoro del ministro Sacconi”. D’accordo anche con le tesi a fondamento del piano Sacconi e di quello regionale, “secondo cui i mutamenti nei processi produttivi e negli ambienti di lavoro contribuiscono alla nascita di nuovi lavori e di nuove professioni. Benvenuto sia, perciò, “un moderno sistema di relazioni di lavoro in grado di guidare le sempre più frequenti transizioni occupazionali e professionali e sostenere i necessari cambiamenti”. Cangiano ha ribadito la sua convinzione “a che il nuovo piano regionale possa promuovere crescita economica anche attraverso il miglioramento delle occupabilità dei giovani e delle donne”. Si è poi soffermato sulle azioni definite sulla Labour market Policy, nel capitale sociale e nella qualità e innovazione per l’occupazione dicendosi sicuro che “esse possano avere un forte impatto positivo non solo in termini quantitativi ma anche qualitativi”.

Il giovane assessore della giunta Zinzi ha poi ricordato che “le Province sono già designate come Organismi Intermedi, ed alle quali sono state assegnate attività nell’ambito dell’apprendistato e della formazione iniziale,ma non sono state trasferite risorse. E né è pensabile che il volume e la qualità delle azioni delineate nel Piano della Regione Campania, soprattutto in quelle del Labour Market Policy possano avere un livello di realizzazione e di attuazione solo a livello centrale, regionale”. E qui è da sottolineare una presa di posizione molto forte e chiara, presa dall’assessore Cangiano: “Considerate queste premesse, dal Piano ci aspettiamo risorse in questa direzione”. Un modo nemmeno troppo velato per ricordare che le rivoluzioni, i cambiamenti, “per realizzarsi hanno bisogno di risorse e necessitano di coinvolgere l’intero territorio”. Argomento, di poi ribadito anche nel punto successivo. Quando non ha mancato di ricordare che “il Piano di programmazione Pluriennale 2009-2010-2011 della Provincia di Caserta approvato nell’ambito del Fse Por Campania 2007-2013, nonché il documento Masterplan della Provincia di Caserta approvato, si inseriscono nel contesto normativo delineato dalla legge regionale n.14 del 18 novembre 2009 ‘Testo unico della normativa della Regione Campania in materia di lavoro e formazione professionale per la promozione della qualità del lavoro’, che delinea un nuovo assetto organizzativo e amministrativo delle istituzioni, Regioni e Province, che per quanto riguarda il governo del mercato del lavoro,e individua tra le altre finalità generali: a) strutturare un efficiente sistema di formazione ed orientamento professionale, integrato con il sistema dei servizi per l’impiego, in cui risulti valorizzata la funzione dell’operatore pubblico, al fine di rendere effettivo il diritto al lavoro e l’elevazione professionale”; b) perseguire l’integrazione delle politiche del lavoro con gli interventi in materia di istruzione e formazione; c) valorizzare il ruolo degli enti locali e la collaborazione tra i diversi livelli istituzionali per favorire le condizioni per un efficiente funzionamento del mercato del lavoro. Di qui le sue conclusioni: “Il Piano deve consentire con meccanismi operativi e tecnici adeguati e risorse, che si realizzi il disegno definito nella legislazione regionale”.

Come si può notare, interessante e puntuale la relazione dell’assessore Cangiano che, in ultimo, ha sottolineato gli scopi che nutrono l’impegno istituzionale del suo assessorato: “La Provincia persegue attraverso l’Assessorato al lavoro l’obiettivo di rafforzare e sviluppare la occupabilità, la centralità dei servizi per l’impiego e del ruolo dei centri per l’impiego nel governo del mercato del lavoro e nel processo di erogazione dei servizi per il capitale umano,i giovani in generale”.

Per porre l’accento sulla necessità di realizzare appieno il nuovo Piano Regionale del Lavoro: “Le azioni vanno attuate e le risorse vanno trasferite”. Per il resto, l’assessore Cangiano molto ha puntato sull’esigenza di una nuova formazione professionale che “cancelli anni di corruttela e di risorse sprecate” e su una politica del lavoro che faccia camminare insieme l’intera Regione e ogni parte del territorio, abbandonando il vecchio napolicentrismo e il centralismo dei tempi andati.

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