Mezzogiorno, manifestazione a San Leucio di “2033 Progetto Sud”

di Redazione

2033 Progetto SudCASERTA. L’associazione “2033 Progetto Sud” vuole avviare un movimento di persone che intendono cambiare il destino del Mezzogiorno. L’idea nasce nel 2008 al culmine del problema della gestione dei rifiuti in Campania.

Diventa chiaro che la situazione di degrado del Mezzogiorno ha radici lontane, ma che esiste la speranza che questa situazione non perduri all’infinito come un destino ineluttabile.

Nonostante il progetto sia molto semplice, lo sforzo profuso dai partecipanti, e soprattutto dal presidente Alfredo Sasso, deve essere quello di definire un percorso di base con il quale indicare la possibile realizzazione del progetto stesso. Negli ultimi tempi il Sud è stato menzionato alla tv, dalla stampa, come la terra degli sprechi, di Gomorra, delle opportunità mai colte e dei progetti per una rinascita, che purtroppo stenta a concretizzarsi.

L’associazione nasce con l’intento di riscoprire la storia, tradizioni, cultura, del Meridionericco di civiltà e cultura millenaria, ma per svariate cause troppo poco conosciute. Essa non rappresenta nessun movimento specifico ed è lontano da partiti politici, dalla quale il Sud non ha mai tratto nessun beneficio.

A questo scopo l’associazione “2033 Progetto Sud”, insieme alla Confapi di Caserta e con il patrocinio del Comune di Caserta, hanno organizzato una manifestazione denominata “Arte, cultura e Sviluppo del Mezzogiorno”, alla sua seconda edizione, con un dibattito pubblico presso il complesso monumentale di San Leucio dal 12 al 14 novembre, sul tema “Sviluppo del Mezzogiorno e riqualificazione del territorio”, con esposizioni delle “Eccellenze del Mezzogiorno” per dimostrare che il Sud non è solo terra di degrado e malaffare. Vi parteciperanno anche i governatori delle regioni del Sud, per confrontarsi con uomini di cultura, rappresentanti dell’economia, dell’informazione e semplici cittadini, sul tema dello sviluppo, creando un’occasione di incontro unica tra società civile ed Istituzioni su un tema che non consente ulteriori ritardi.

Un banco di prova nuovo, che parte dal basso, per valutare la possibilità di proporre un “New deal” per il Sud, che parta dal Sud e che quindi non può prescindere da un forte coinvolgimento del tessuto sociale sano, oggi spesso mortificato e fortemente sfiduciato. Si parla molto spesso dell’urgenza di creare una nuova classe dirigente per il nostro Sud e di dare spazio a nuove idee, tranne poi scontrarsi con una realtà estremamente diffidente e scettica rispetto al nuovo, che ripropone gli stessi modelli e gli stessi personaggi. In questo contesto, “Arte, Cultura e Sviluppo del Mezzogiorno”, manifestazione che si ripeterà a distanza di 6 mesi, spostandosi nelle diverse Regioni del Mezzogiorno, vuole rappresentare una palestra in cui confrontare le idee, le proposte, rafforzare la creazione una coscienza civile in grado di proporre soluzioni e monitorare le Istituzioni nel loro cammino.

Il programma completo potrà essere visionato sul sito dell’associazione www.2033progettosud.it

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