Brancaccio a Zinzi: “Fondo di riserva non è pozzo dei desideri”

di Redazione

Angelo BrancaccioCASERTA. “Il fondo di riserva non è il pozzo dei desideri”. E’ netto il commissario e consigliere provinciale dei Popolari per il Sud Angelo Brancaccio nel rivolgersi ai componenti della giunta.

“In poco più di sei mesi d’amministrazione, la giunta ha approvato tre variazioni alla manovra economica per andare ad attingere risorse dal fondo di riserva, cioè quello speciale capitolo di bilancio, in cui si appostano dei soldi da andare a prelevare solo, e ribadisco solo, in caso di imprevisti, necessità impellenti. ‘Zinzinho’ e la sua giunta ‘selecao’, invece, hanno pensato bene di sfruttare quelle risorse lasciate loro dal commissario Giliberti per dare ristoro alle loro clientele.Attraverso le variazioni di bilancio, infatti, è stato possibile assumere consulenti, amici, amiche, portaborse, dirigenti-doppione, galoppini e personaggi vari che hanno operato nella campagna elettorale”.

Brancaccio sottolinea come lo scandalo maggiore sia rappresentato dalle somme che sono state destinate per queste operazioni di natura clientelare dalla giunta guidata dal presidente Zinzi. “Circa i due terzi del fondo di riserva sono stati prosciugati con questi tre colpi di mano con i quali la giunta ha potuto pagare i propri impegni elettorali – ha spiegato il commissario dei Popolari per il Sud – visto che Giliberti ha lasciato un tesoretto di novecentomila euro, sono stati spesi seicentomila euro per le prebende da dare agli amici degli amici dei suoi amici”.

Poi evidenziacome quelle somme sarebbero dovute essere spese in maniera diversa. “Senza voler fare il puritano, posso dire che questa maggioranza aveva tutto il tempo davanti a se per poter fare delle “scelte strategiche” per coltivare il proprio orticello di casa – ha spiegato – in termini elettorali e di considerazione complessiva agli occhi della cittadinanza, la giunta avrebbe guadagnato di più se avesse affrontato in maniera reale il problema dei rifiuti, senza limitarsi solo ad aumentare l’imposta, quello dei trasporti, che si è aperto e risolto con le promesse fatte in campagna elettorale, quello della bonifica del litorale Domizio. E’ chiaro, in quel caso, non ci sarebbero stati portaborse, non avremmo visto galoppini e sciacquini vari in giro tra gli uffici. Ci saremo limitati a fare quello per cui l’elettorato ci ha votato, cioè risolvere i problemi di questa terra. Ma la politica è fatta di prospettive diverse…”.

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