Grazzanise, autobus non si ferma e lascia lavoratori indiani a piedi

di Redazione

 GRAZZANISE. Sabato 2 ottobre e, poi, giovedì 7 e giovedì 14, l’autobus dell’Acms – in partenza da Caserta alle ore 19,30 e diretto a Pinetamare – di passaggio per Grazzanise intorno alle 20.20 non ha fatto salire a bordo alcuni immigrati indiani in attesa alla regolare fermata.

Con la conseguenza, oltre alla giusta indignazione, che queste persone sono rimaste ad attendere fino alla corsa delle 22 e, nell’impossibilità di salire sul mezzo pubblico, hanno deciso di farsela a piedi, giungendo nella fattoria lungo la strada provinciale333, dove lavorano, nientedimeno che alle 23.

La segnalazione del disservizio, imputabile a qualche autista frettoloso e forse razzista, è stata esternata eve alla sede di Caserta dell’azienda commissariata che ha in concessione, fra le numerose linee, anche la 77 attiva sul tratto “Caserta-Capua-Grazzanise-Cancello Arnone-Castelvolturno-Pinetamare”. Impossibile avere al telefono il dirigente del movimento tecnico, sicché, non potendo parlare col dottor Passeri, né con altri, abbiamo perfino chiesto di conversare con un usciere, ma per fortuna ha risposto il responsabile del personale, dottor Cardillo, che ha ascoltato attentamente il racconto, impegnandosi a far luce e a dar riscontro degli eventuali provvedimenti. A distanza di oltre ventiquattr’ore, silenzio totale.

E, allora, in una nazione civile – o, più realisticamente, in questo lembo meridionale in cui s’incrociano tutti i vènti contrari al buon vivere civile – non resta che affidare alla stampa la denuncia, giacché gli organi di controllo delle imprese procedono con estrema lentezza, quando lo fanno, a mettere le cose in chiaro e a sanare ferite magari da tempo aperte. E’ appunto il caso dell’Acms, costretta a fronteggiare insistenti fasi di poderose crisi, al punto che sopravvive commissariata, e dunque non proprio prontissima a prendere in considerazione “quisquilie” come la “fuga” di questo o quel conduttore.

C’è di più: gli studenti, come le operaie di quella che un tempo era la fiorente Italtel Telematica di Santa Maria Capua Vetere, si sono “attrezzati” ricorrendo ad imprese private che li accompagnano ogni mattina agli istituti scolastici di Capua e, tutti i giorni, dopo l’una del pomeriggio, se si circola nei pressi del “Pizzi”, si notano molti pullman in attesa della massa studentesca. Quindi, pubblico “sgangherato” e privato “sostitutivo” anche nel settore del trasporto su gomma e solo su quello, perché finora Grazzanise non ha mai visto una strada ferrata, sia per treni delle ex Ferrovie dello Stato che per quella metropolitana leggera della quale da anni si parla soltanto. E i sindaci dei Comuni del Basso Volturno quante lettere e pressioni hanno fatto, intanto, arrivare, proprio in questi stessi anni, all’efficientissima Acms?

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