Clan Amato-Pagano, tornano in carcere gli imprenditori Mangiapili e Pezzella

di Redazione

GdfNAPOLI. La Guardia di Finanza di Napoli ha arrestato due imprenditori ritenuti affiliati al clan camorristico Amato-Pagano.

I militari hanno dato esecuzione all’ordinanza, emessa dal Gip presso il tribunale di Napoli, Francesco Chiaromonte, su richiesta del pm Stefania Castaldi della locale Dda, che ha disposto la custodia cautelare in carcere nei confronti di due imprenditori del settore alimentare, Castrese Mangiapili e Gaetano Pezzella, accusati di riciclaggio e reimpiego di denaro proveniente dal traffico internazionale di sostanze stupefacenti del clan camorristico.

In particolare, si legge in una nota della Guardia di Finanza, “i due facevano parte del clan camorristico capeggiato dal boss Raffaele Amato (alias ‘O’ Lello’) e si occupavano, operando sia sul territorio nazionale che all’estero, della ripulitura del denaro provento degli illeciti traffici di sostanze stupefacenti realizzati dal clan. I due imprenditori – spiega la Guardia di Finanza – erano gia’ stati arrestati dalle Fiamme Gialle nel maggio del 2009, nell’ambito di una vasta operazione che aveva azzerato i vertici del clan Amato-Pagano e nell’ambito della quale erano state sottoposte a sequestro disponibilità finanziarie, società ed immobili ubicati in Spagna, Principato di Monaco e Italia, per un valore di circa 7 milioni di euro”.

“I due erano stati successivamente scarcerati dopo che il provvedimento di custodia cautelare era stato annullato dal tribunale del riesame. – prosegue la nota – Tuttavia, il 20 maggio scorso, il Gip presso il tribunale di Napoli ha pronunciato sentenza di condanna con giudizio abbreviato nei confronti, tra gli altri, degli stessi Mangiapili (6 anni di reclusione) e Pezzella (8 anni di reclusione). In conseguenza della scarcerazione e della quasi contestuale condanna, il pm Castaldi ha pertanto nuovamente richiesto e ottenuto nei confronti degli stessi imputati l’applicazione delle misure cautelari”.

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