Riciclaggio, archiviate le accuse contro direttore Bnl

di Redazione

 AVERSA. “E’ la fine di un incubo. Giustizia è stata fatta”. E’ il commento, a caldo, di Salvatore Mataluna, direttore della Bnl di Aversa e già direttore della filiale di Maddaloni.

Coinvolto in un’inchiesta, con l’accusa di “concorso in riciclaggio”, Mataluna, insieme alla collega Carmela Pezzullo, è risultato essere completamente estraneo a qualsiasi ipotesi di reato formulata nei suoi confronti. E’ quanto ha decretato il gip di Latina, Lucia Aielli, nell’archiviare la posizione del direttore Mataluna, già stralciata dal pm Marco Giancristofaro, in relazione al procedimento penale a carico di dieci indagati per i reati di “associazione a delinquere, usura, estorsione e riciclaggio ai danni di imprenditori commerciali di Maddaloni”; procedimento scattato all´indomani degli arresti eseguiti, sulla scorta della denuncia presentata dalla vittima, Antonio Liberti.

Un incubo cominciato a metà ottobre del 2009, allorquando Mataluna, che si è sempre dichiarato innocente, si vide notificare un avviso di garanzia mentre si trovava all’interno della filiale Bnl di Aversa, da lui diretta. Il pm originariamente titolare dell’inchiesta, dottoressa Spinelli, infatti, accusava Mataluna di aver omesso di segnalare agli organi di vigilanza competenti operazioni sospette di riciclaggio, relativamente ad un conto intestato formalmente alla società Eurotech (riconducibile a Liberti) ma che, in realtà, veniva utilizzato da tale Antonio Di Francesco. Reato che, in realtà, Mataluna non ha mai consumato, come riconosciuto dal nuovo pm Giancristofaro prima e dal gip Aielli oggi; quest’ultima, accogliendo la tesi del pm, in data 20 luglio scorso, ha disposto, giacché “manca l’elemento soggettivo del reato”, l’archiviazione del procedimento e trasmesso gli atti alla cancelleria per quanto di competenza.

“A conclusione delle indagini, – dichiara il penalista Aldo Tagliafierro – è stato dimostrato che il mio assistito, il direttore Salvatore Mataluna, molto conosciuto a Maddaloni anche per il suo decennale impegno in politica attiva, nulla ha a che vedere, e non poteva essere altrimenti, con l’associazione a delinquere finita nel mirino della Procura di Latina”. “Sono stati mesi difficili – gli fa eco Mataluna – e mi hanno aiutato la Fede ed il sostegno dei miei familiari. Ho dimostrato, laddove vi potevano essere dubbi, che ho le mani pulite e che tengo molto alla mia dignità di uomo e di funzionario di banca. Adesso si apre un nuovo capitolo, anche professionale, e dovrò recuperare il tempo perduto”.

Scrivici su Whatsapp
Benvenuto in Pupia. Come possiamo aiutarti?
RedazioneWhatsappWhatsApp
Condividi con un amico