Locali chiusi a mezzanotte, petizione dei giovani della movida

di Redazione

 AVERSA. “Non è un paese per vecchi” si intitola un recente film, mentre Aversa non è di certo un paese per giovani.

Mancano strutture idonee per l’aggregazione sociale, mancano idee di sviluppo mirate alla salvaguardia delle nuove generazioni, manca un’idea generale di città vivibile ed a misura di under 18. Ecco allora la provocazione fatta da alcuni giovani ed apparsa in questi giorni negli esercizi commerciali di via Roma e piazza Municipio.

Un manifestino che cita “Tutti uniti per chi vuol farci passare da padroni a schiavi della notte. Le città vive e deve vivere anche dopo le 24. Purtroppo con la chiusura dei locali noi giovani ci vediamo quasi costretti a ritornare alle nostre abitazioni. Dimostriamo che nessuno può mandarci a casa, e che la nostra vita la gestiamo da soli. Uniti contro il coprifuoco”, ed in calce l’invito alla firma. L’iniziativa nasce dal disagio percepito dai giovani a fronte dell’ordinanza di chiusura dei bar alla mezzanotte (che diventa l’una per chi somministra anche cibo) che ha un duplice effetto: obbligare gli esercenti al rispetto della regola onde incorrere in salatissime multe, ed obbligare i ragazzi a spostarsi dal centro della città ai locali sparsi nella provincia.

Il sindaco Domenico Ciaramella promette di rivedere le restrizioni purché i giovani dediti alla movida riescano a gestire in maniera consapevole il tempo che passano in strada. Spesso i locali si trovano vicinissimi ad abitazioni, e questa cosa poco converge con le esigenze di chi deve alzarsi presto per lavorare. Intanto, il piccolo comitato spontaneo ha raccolto oltre 800 firme.

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