Falso e truffa, a giudizio ex assessore e tecnici comunali

di Redazione

Luciano D’AlessioNicola PaganoTRENTOLA DUCENTA. Il prossimo 14 dicembre Luciano D’Alessio, ex consigliere comunale di Trentola Ducenta, la moglie Maria, la figlia Fabiana, due responsabili dell’ufficio tecnico del Comune di Trentola Ducenta, …

… Carmen Mottola e Ferdinando Cecere, Nicola Massimo, tecnico, e Domenico Pagano, fratello dell’ex sindaco Nicola Pagano, dovranno presentarsi davanti al giudice monocratico del tribunale di Aversa per rispondere a vario titolo delle accuse di falso, abuso, appropriazione indebita e truffa. I sette sono stati infatti rinviati a giudizio su disposizione del magistrato che si è occupato delle indagini relative alla gestione e all’organizzazione della cooperativa “Chimera”.

L’inchiesta è stata aperta a seguito di una denuncia presentata da una persona che aveva in passato collaborato con i responsabili della cooperativa, in particolare Luciano D’Alessio, e poi aveva acquistato una mansarda realizzata dalla cooperativa stessa. L’esposto è stato poi depositato a seguito di una serie di circostanze poco chiare che sono state poste all’attenzione della magistratura dalla stessa querelante. Nel registro degli indagati finirono l’ex consigliere comunale, già assessore della giunta Pagano, e i suoi due familiari, anche loro soci o comunque inseriti nella cooperativa, il fratello dell’ex sindaco Pagano, ritenuto, secondo quanto si legge nel fascicolo dell’accusa, socio occulto della cooperativa (ed accusato solo di falso), un responsabile tecnico della Chimera e due tecnici comunali.

A tutti è stata inviata la comunicazione del rinvio a giudizio e la data della prima udienza. I sette dovranno smontare la tesi accusatoria che li vede responsabili, a vario titolo, di una serie di condotte illegali. Tra queste, l’attestazione di un documento falso per la riscossione di un finanziamento regionale e la mancata distribuzione tra i soci dei fondi reperiti.

In particolare, alcuni esponenti della cooperativa avrebbero stilato una documentazione, nello specifico una falsa variante, alla Regione Campania al fine di ricevere un finanziamento relativo alla realizzazione di alcuni immobili sul territorio di Trentola Ducenta. Proprio quella falsa attestazione avrebbe permesso alla cooperativa di ricevere il finanziamento, ma i fondi recuperati, sempre secondo quanto indicato dall’accusa, non sarebbero poi stati suddivisi, come detta la legge, tra i vari associati della cooperativa ma artatamente sottratti e dati solo in parte ad alcuni dei soci.

La notizia delle indagini sulla Chimera fece scalpore, così come la richiesta di rinvio a giudizio delle sette persone indagate. Una notizia, questa, a pochi giorni dall’attentato messo a segno in un cantiere edile, in una traversa di via Borsellino a Trentola Ducenta, riconducibile proprio alla ditta D’Alessio.

dal Corriere di Caserta, 09.09.10

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