Rauso si dimette dal Pdl e auspica: “Si faccia pulizia nel partito”

di Redazione

Gaetano Rauso SANTA MARIA CV. Il consigliere comunale Gaetano Rauso si dimette dal Pdl in contestazione al passaggio del sindaco Giancarlo Giudicianni dal Pd al partito di Berlusconi.

In una lettera inviata al premier Silvio Berlusconi e al coordinatore cittadino Nicola Garofalo, Rauso scrive: “Sig. Presidente, con vivo rammarico invio questa nota con la quale rassegno le dimissioni dal Pdl. La nascita della realtà politica da Lei fortemente voluta fu accolta da chi scrive e dalla grande maggioranza degli Italiani con grande entusiasmo. Dopo aver già aderito a Forza Italia, anche nella qualità di consigliere comunale di Santa Maria Capua Vetere, ho cercato sempre di contribuire allo sviluppo del nuovo partito e sono stato sempre vicino al coordinatore, avvocato Nicola Garofalo, contribuendo a dare una svolta alla linea politica del partito in città e dando segnali forti di opposizione ad un’Amministrazione Comunale di centro sinistra portatrice di interessi affaristici e contrari a quelli della collettività.

La vittoria netta alle elezioni provinciali e regionali del 28 e 29 marzo scorso, aveva dato un chiaro segnale della volontà dei sammaritani di dare fiducia al Pdl che si candidava, quindi, ad essere la futura guida della città a livello politico, stante la profonda crisi che attraversava ed attraversa l’amministrazione Giudicianni. I proclami di decisa opposizione, però, venivano ben presto disconosciuti e smentiti nei fatti, permettendo l’ingresso nel partito di personaggi che sono stati i principali protagonisti dei quindici anni in cui, con colpevole condiscendenza del centrodestra, la sinistra ha governato la città; cominciando così un balletto ridicolo durato circa cinque mesi, durante i quali si sono succeduti maneggiamenti e trattative assurde per traghettare questo sindaco nel centro destra e, con lui, anche i discussi personaggi che lo attorniano. Ho cercato di evitare, con tutte le mie forze e con tutte le più valide argomentazioni che ciò avvenisse ma, ad oggi, la mia voce e quella di altri consiglieri comunali che hanno il coraggio di opporsi a questo scellerato progetto, è rimasta inascoltata.

Oggi si sta assistendo a quello che Lei, a livello nazionale, sta fortemente osteggiando: un ennesimo ribaltone con conseguente squallido mercimonio di cariche e di prebende al fine di acquisire il consenso di consiglieri comunali e di raggiungere un maggioranza che, a causa del forte dissenso popolare e della base del partito, è a rischio. A metà agosto inviai al coordinatore cittadino una lettera di autosospensione dal partitofinalizzata a farlo recedere da trattative che lui stesso aveva definito non convenienti per il Pdl e sicuramente non in linea con quanto promesso all’elettorato.

Nonostante ciò, pochi giorni orsono, è stata ufficializzato il ribaltone, voluto dai vertici regionali e provinciali, almeno quelli ex Fi, mentre si sta maturando una profonda spaccatura con la componente ex An e, soprattutto una perdita di consensi e di fiducia da parte dell’opinione pubblica. Ho cercato di evitare questa mia estrema decisione, ma ciò che sta accedendo, gli atteggiamenti prevaricatori del coordinatore provinciale e le ragioni che muovono coloro che sono i propugnatori di questo scandaloso accordo, mi impediscono di continuare a far parte di un partito che mi ha visto sempre soldato obbediente e rispettoso delle gerarchie.

Sig. Presidente, questi personaggi discutibili non si rendono conto che la loro posizione la debbono unicamente a Lei ed alla sua popolarità; la debbono a quanto Lei ha fatto per l’Italia per evitare che cadesse nelle mani della sinistra ed ggi si fregiano di merito che non sono i loro e già, con il loro atteggiamento tracotante e prevaricatorio e badando a favorire situazioni che non vanno nell’interesse generale, stanno distruggendo tutto il lavoro che Lei ha fatto.

L’on. Fini, la cui linea non approvo, in relazione a quanto inerisce queste frangia del partito, non ha torto ed è necessario che Lei assuma i dovuti provvedimenti per ripulire ed organizzare un partito infestato da personaggi che, in assenza della politica e di valide alternative,ne hanno occupato i posti chiave e fanno il buono ed il cattivo tempo all’interno di esso. Oggi, alla vigilia del voto in consiglio comunale, che per scienza e coscienza sarà, da parte mia, sfavorevole, per le ragioni che ho sopra brevemente enunciate, sono costretto a restituirle la tessera di un partito di cui condivido gli ideali ma non la conduzione.

Non è il caso di dilungarmi, ma spero, per il bene di questo partito, che Lei vorrà ascoltare quello che ho da dire in merito a questa vicenda ed a tante altre che stanno incrinando la credibilità del Pdl”.

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