S.Maria a Vico, arrestato latitante ucraino

di Redazione

Kostyantyn DubovenkoS.MARIA A VICO. I carabinieri della stazione di Santa Maria a Vico hanno tratto in arresto Kostyantyn Dubovenko, 31 anni, ucraino, latitante internazionale.

Il giovane nel giugno del 2009 ha subito una condanna a 7 anni di reclusione per reati di rapina da parte del Tribunale ucraino di Suvorovsky, ma si è reso irreperibile; pertanto gli organi di giustizia ucraini, avendo notizia della possibilità che il condannato fosse fuggito all’estero, hanno spiccato un mandato di cattura internazionale a suo carico. La relativa richiesta di cattura è stata trattata dall’Interpol e dai servizi per la cooperazione internazionale di polizia, che hanno inserito l’ucraino anche negli archivi italiani dei ricercati.

La svolta per le indagini è giunta quando l’Interpol ha avuto notizia che la madre del ricercato, in Ucraina, aveva fatto domanda di permesso di soggiorno per l’Italia, specificamente per recarsi nel territorio del comune di Santa Maria a Vico. A questo punto i militari della stazione sono stati informati dall’Interpol del fatto che Dubovenko poteva trovarsi in quel centro o nei paesi limitrofi, e hanno iniziato a svolgere indagini e ricerche per individuarlo. Dapprima i carabinieri sono riusciti a procurarsi una foto del giovane, poiché era già stato arrestato a Rovigo ed espulso dall’Italia in quanto clandestino; poi hanno acquisito notizie sulla presenza di un giovane straniero nel paese somigliante al ricercato, molto riservato e attento a non farsi notare, il cui atteggiamento appariva sospetto. Così i carabinieri hanno iniziato a svolgere degli approfondimenti riservati sul suo conto, ma senza uscire allo scoperto, per evitare che, rendendosi conto di essere stato individuato, fuggisse facendo perdere le proprie tracce. Dalle indagini è emerso che quella persona avrebbe potuto essere proprio il ricercato internazionale ucraino; pertanto i carabinieri di Santa Maria a Vico hanno organizzato un blitz in due abitazioni di via Scalettielli nelle quali Dubovenko avrebbe potuto nascondersi, e alle 5 di mattina di venerdì hanno circondato gli edifici e sono piombati a casa. In un’abitazione delle due abitazioni c’erano degli albanesi muniti di regolare permesso di soggiorno, nell’altra i militari hanno trovato proprio Dubovenko, che vi dimorava insieme al padre. Il giovane, circondato dai militari, non ha opposto alcuna resistenza all’arresto e, all’esito delle procedure d’identificazione, è stato accompagnato presso la casa circondariale di santa Maria Capua Vetere. Il padre, anch’egli clandestino, è stato denunciato e sottoposto alle procedure di espulsione dall’Italia.

Ora, secondo le norme del codice di procedura penale, lo stato estero che ha richiesto l’arresto, cioè l’Ucraina, attraverso canali diplomatici dovrà chiedere l’estradizione dell’arrestato, che sarà valutata dal presidente della Corte d’Appello di Napoli, competente per territorio. Se l’estradizione sarà concessa il giovane sconterà in Ucrainai 7 anni di reclusione a cui è stato condannato.

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