Chiusura negozi, Sorvillo: “Si faccia qualcosa”

di Redazione

 ORTA DI ATELLA. L’associazione Ats, attraverso il sul presidente Salvatore Sorvillo, vuole porre un nuovo interrogativo sulla questione delle chiusure degli esercizi commerciali e dei controlli sul territorio, da parte delle autorità.

“Innanzitutto – spiega Sorvillo – si vuole esprimere solidarietà agli esercenti commerciali, poiché in questo momento stanno tribolando tra mille paure e cento promesse. E’ vero che al momento le forze politiche locali nulla possono nell’agire sul caso in questione, ma è evidente che in consiglio comunale o in giunta si potrebbe portare una proposta valida di sanatoria per le agibilità, vedi alcuni comuni del Nord Italia, sia per i fabbricati di recente costruzione che per quelli di molti anni addietro. Se occorrono vi diamo riferimenti ed indirizzi, nonché gli atti realmente stilati. L’attuale amministrazione comunale ha preso sotto gamba la questione, ricordiamo che sono stati chiusi solo alcuni esercizi commerciali, sia per la mancanza del rispetto di alcune norme igienico-sanitarie sia per la totale assenza del certificato di agibilità. E’ vero che l’amministrazione ha concesso una deroga di una ventina di giorni per le aperture degli esercizi, ma allo scadere del 20esimo giorno cosa accadrà? Non vorremo che i piccoli imprenditori si trovino nella situazione di aver eliminato le giacenze in scadenza, aver dovuto riempire l’esercizio con altra merce, e dover ributtare tutto, per un ulteriore chiusura. Non era meglio prendere di petto la situazione e concedere in deroga i certificati di agibilità, ponendo una delibera di sanatoria per gli esercizi commerciali sul tutto il territorio?”.

“Ricordiamo che forse questa solo la punta di un grosso iceberg, che porterà sicuramente dietro di se una valanga di problemi correlati, che ora si potrebbero facilmente sanare e magari fare cassa al comune, per i diritti pagati. Anni addietro in forza della legge urbanistica si è provveduto ad innalzare indici edilizi per favorire imprese costruttrici, perché oggi non si tutela chi da lavoro quotidiano a diverse famiglie. Ricordiamolo che la legge da ampi poteri alle amministrazioni comunale per poter agire in merito sempre nell’ambito della legalità”. “Noi non siamo al momento una forza politica, quindi non possiamo farci carico in consiglio comunale di idee, proposte e progetti, ma ci teniamo a ricordare che in consiglio esistono espressioni di lodevole imprenditoria che sicuramente attraverso uno scrupoloso ed attento studio del problema potrebbero dire molto sulla questione. Evidentemente l’attuale assessore al commercio, ho non ha le capacita tecnico giuridiche per agire, oppure non è messo nelle condizioni di agire, cerchiamo che di limitare i danni non facciamo la fine dell’Iperion di Caserta per dire una. Attualmente vi sono una ventina di famiglie di sani lavoratori con il problema, di non poter lavorare, se non si provvede avremmo molti esercizi commerciali chiusi e molti problemi”.

“Quando esortiamo l’amministrazione ad agire a riqualificare, intendiamo anche a risolvere anche i problemi tecnico-amministrativi come questo. Sperando che non siano parole al vento, e sperando di non essere aditati a quelli che vogliono solo criticare riconfermiamo che se non si è in grado di assolvere al proprio mandato si può anche andare a casa”.

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