“No ad ampliamento Cementir”, raccolte 500 firme

di Redazione

 MADDALONI. Domenica 12 settembre, a Maddaloni, si è svolta la seconda giornata di raccolte firme per dire “No all’ampliamento della Cementir”.

L’evento, organizzato dal comitato “No ampliamento Cementir”, composto da molte associazioni attive nel territorio maddalonese e casertano, tra cui figurano anche l’associazione radicale “Legalità & Trasparenza” e l’associazione “Luca Coscioni”, rappresentate in comitato da Gianroberto Zampella, ha visto raccogliere più di 500 firme e un dibattito dove sono intervenuti vari rappresentanti del comitato e persone della società civile. Presenti i militanti radicali Francesco Giaquinto, Luca Bove, Elio De Rosa.

Molti sono stati i temi affrontanti all’interno del dibattito, fra i più importanti sicuramente quello dell’esigenza di istituire un registro sui malati tumorali nella città di Maddaloni e nell’intera provincia di Caserta; territorio dove il problema delle cave è sicuramente fra i più gravi ma non è solo. Alla fine della manifestazione nella sede del Partito Democratico di Maddaloni si è tenuta una riunione fra i vari rappresentanti del comitato “No ampliamento della Cementir” dove erano presenti i militanti radicali, i quali hanno ribadito l’esigenza di portare il caso della Cementir alla ribalta nazionale e hanno sottolineato la totale noncuranza della classe politica locale sul caso Cementir ed in generale sul problema dell’inquinamento di Maddaloni e provincia di Caserta. Infatti, il caso Cementir è arrivato in Parlamento con varie interrogazioni ma solo grazie all’interessamento di una deputata radicale, Elisabetta Zamparutti.

La battaglia del comitato continuerànei prossimi giorni con altre iniziative, come affermano i radicali casertani: “Un nostro obiettivo è quello di far percepire alla popolazione e soprattutto ai dipendenti della Cementir, che noi Radicali di Caserta vogliamo che la Cementir smetta di martoriare i monti Tifatini, ormai ridotti all’osso, e chiediamo che questa azienda inizi una volta per tutte a compiere il recupero ambientale delle zone che ha sfruttato per anni, e in quest’ottica deve impegnare i suoi dipendenti. E’ in questo che impegneremo le nostre forze nei prossimi mesi. Inoltre, va ricordato che non è solo la Cementir a martoriare il territorio maddalonese e casertano: vi sono anche la vicenda rifiuti che coinvolge la camorra. E’ nostro dovere denunciare tutto ciò e far di tutto per attirare l’opinione pubblica locale e nazionale su questi temi”.

“No ampliamento cementir” – Manifestazione 12.09.10 – VIDEO

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