Stop a trattativa Berlusconi-Fini. Sotto accusa i servizi segreti

di Redazione

Fini-BerlusconiROMA. Nuovo stop al dialogo, o almeno ai tentativi di dialogo, tra gli “ambasciatori” di Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini per venire ad una tregua nella crisi interna al centrodestra.

Negli ultimi giorni, il ministro Angelino Alfano e Italo Bocchino sul versante politico, e Niccolò Ghedini e Giulia Bongiorno sul versante tecnico, avevano avviato colloqui e approfondimenti per definire un’intesa per mettere al riparo il presidente del Consiglio dalle vicende giudiziarie cui è interessato.

Ma adesso trattativa si interrompe bruscamente: i finiani denunciano che, a fronte della disponibilità di “Futuro e Libertà” a trovare un’intesa che stabilizzi i rapporti all’interno del centrodestra si registra contemporaneamente un’escalation della campagna mediatica contro il presidente della Camera da parte della stampa vicina al premier. Mercoledì mattina l’ultima novità riguardante un documento che attesterebbe che le società off-shore utilizzate per comprare la casa di An a Montecarlo erano intestate a Giancarlo Tulliani, fratello della compagna di Fini.

Addirittura vengono chiamati in causa i servizi segreti che- riferiscono fonti di Fli – sarebbero venuti in possesso di “elementi che evidenziano una vera e propria attività di dossieraggio, con utilizzo di ingenti risorse di denaro in Italia e all’estero al fine di produrre e diffondere documentazione falsa”. L’accusa arriva proprio da uno degli uomini più vicini all’ex leader di An, Carmelo Briguglio, che, in qualità di membro del Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica), ha annunciato l’intenzione di chiedere, al presidente Massimo D’Alema, che lo stesso comitato “assuma una decisa iniziativa in relazione alla pubblicazione di atti di dubbia autenticità, se non addirittura falsi, formalmente intestati ad Autorità di Stati stranieri, con lo scopo di alimentare la campagna scandalistica contro la terza carica dello Stato italiano”. “In particolare – aggiunge Briguglio – chiederò di approfondire, al di là delle smentite ufficiali, sia la possibile partecipazione a questa azione di dossieraggio di pezzi di Servizi deviati, sia l’attività della nostra intelligence a tutela delle massime cariche della Repubblica rispetto a manovre messe in atto anche all’estero ai danni del Presidente della Camera dei Deputati”. “A fronte di responsabilità e competenze della Presidenza del Consiglio e del Ministero degli Affari Esteri, considero una gravissima anomalia – ha concluso Briguglio – che tali atti siano pubblicati e utilizzati con grande evidenza dal quotidiano di famiglia del presidente del Consiglio per alimentare una incessante campagna scandalistica ai danni del presidente di un ramo del Parlamento”.

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