Sfuriata di Fini contro Tulliani prima del video. Ora si cerca dialogo Pdl-Fli

di Redazione

 ROMA. “Se la casa è di Tulliani, lascio”. Il giorno dopo il video-messaggio di Gianfranco Fini, gran parte dei quotidiani si soffermano sulle dichiarazioni del presidente della Camera,

… che si è detto pronto a dimettersi nel caso emergesse che suo cognato sia propretario della casa a Montecarlo ereditata da An, venduta a una società off-shore e ormai da mesi al centro di una querelle mediatica. In nove minuti il numero uno di Montecitorio ha fornito la sua verità, a qualche ore di distanza dalle dichiarazioni dell’avvocatoRenato Ellero, che ha affermato che la casa di Montecarlo è di un suo cliente e non del cognato di Fini.

Corriere della Sera e Repubblica riportano il retroscena della decisione della terza carica dello Stato di intervenire e di manifestare i propri personali dubbi sull’effettività proprietà dell’immobile monegasco. Il quotidiano diretto da Ezio Mauro riferisce di una “notte di tensione”, in cui Tulliani, incalzato ad Fini, avrebbe assicurato di non essere a conoscenza del nome dell’intestatario della società. “Sputa il rospo. Se hai qualcosa da dire che ancora non mi hai detto è questo il momento per farlo. Cosa c’è dietro tutta questa faccenda? Cosa c’è? Ci sei tu? Devi dirlo adesso. Devi dire tutto. Ora, subito, perché io sto per legare la mia carica alla tua parola. Il mio futuro politico dipenderà da te, dalla tua sincerità”, avrebbe detto Fini, come scrive l’Unità, nella riunione a cui erano presenti anche la compagna Elisabetta e l’avvocato Giulia Bongiorno. Il Corriere riferisce della proposta di Tulliani a Fini:”Devi dire che hai la certezza che io non sono il proprietario di quella casa, perché questa è la verità”. Ma La risposta di Finisarebbe statalapidaria: “Non posso farlo fino a che non avrò a disposizione tutte le carte per dimostrarlo. Per questo dirò che non lo so”. Il cognato avrebbe insistito, come del resto già fatto in passato: “Se avete dubbi su di me siete pazzi, e allora d’ora in poi lasciatemi stare. Io non posso darvi i documenti perché non li ho, visto che non ho nulla a che fare con quelle società. Ma vi ho detto la verità e non potete continuare a mettermi in mezzo: l’appartamento di Montecarlo non è mio”.

Ma i principali giornali si concentrano anche su altri aspetti del discorso della terza carica dello Stato. Tra questi, la reazione di Silvio Berlusconi, poi smentita dal sottosegretario Paolo Bonaiuti, che sarebbe stata improntata alla soddisfazione: ad un collega di governo, il premier avrebbe detto che l’ex compagno di partito “non ha spiegato nulla”.

Secondo diversi osservatori, restano tuttavia possibilità di dialogo formale tra i due fondatori del Pdl: l’invito di Fini a una tregua e l’elogio dei Servizi, nei giorni scorsi tirati in ballo da alcuni uomini di Fli nel presunto dossier contro il presidente della Camera, è letta da molti come un primo passo per riaprire il dialogo. Dialogo che, dalle prime reazioni politiche, troverebbe una prima, timidissima, sponda in diversi esponenti del Pdl.

CONSOLO: “NON SI DIMETTE PERCHE’ CASA NON E’ DI TULLIANI”. “Sono certo che la casa non sia di Tulliani quindi l’ipotesi delle dimissioni di Fini non esiste, con buona pace per chi vorrebbe che si dimettesse”. Lo ha detto il deputato di Futuro e Libertà, Giuseppe Consolo, a Sky Tg24. “La stessa lettera del ministro di St. Lucia – ha proseguito l’avvocato finiano – dimostra che le due società Timara e Printemps non sono società registrate a St. Lucia dove hanno la Corporate Agent Ltd. come società registrata che agisce per loro. Queste cose le ho sapute leggendo la lettera del ministro di St. Lucia. Quindi non è stato possibile materialmente indagare da parte delle autorità di St. Lucia sulla situazione della proprietà della casa per il semplice motivo che le due società non sono registrate a St. Lucia. Io so che questo può scontentare qualcuno ma così è”. “Il ministro Francis – ha concluso Consolo – con la lettera che può essere vera, quindi non è un falso materiale ma ideologicamente è un falso, ha detto le cose come non sono. Inoltre il ministro Francis è un avvocato che allo stesso indirizzo della società Timara e Printemps ha il suo studio legale. Studio legale che vive con le società offshore”.

BOCCHINO: “CASO CHIUSO, ORA PARLIAMO DI POLITICA”. Rinnova totale fiducia in Fini e invita a chiudere la vicenda della casa di Montecarloil capogruppo alla Camera di Fli, Italo Bocchino. “Adesso è un problema del signor Tulliani e di chi ha strumentalizzato questa vicenda”, hadetto Bocchino a margine di un incontro a Torino di “Generazione Italia”. “Da oggi ci occupiamo di politica – ha precisato Bocchino – come Generazione Italia sul territorio, come Fli in Parlamento”.

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