Casa Montecarlo, un avvocato: “E’ di un mio cliente, non di Tulliani”

di Redazione

Renato ElleroROMA. Nella vicenda della casa di Montecarlo spunta la clamorosa rivelazione dell’avvocato vicentino Renato Ellero, ex senatore della Lega Nord.

“La casa di Montecarlo è di un mio cliente, e non di Giancarlo Tulliani, cognato del presidente della Camera Fini”. “Non sono miei clienti l’onorevole Fini, né Elisabetta Tulliani, né il fratello Giancarlo”, spiega l’avvocato Ellero ai microfoni di Cnrmedia, che prosegue: “Ho conosciuto il presidente della Camera quando facevo politica, ma non lo vedo da tanti anni. Posso dire che il mio cliente non risiede in Italia” spiega il legale, aggiungendo che si tratta di una persona abbastanza facoltosa da poter comperare “non solo l’appartamento al valore che gli viene attribuito da Libero o Il Giornale, ma tutto il palazzo”. Il legale, sul blog www.lasberla.net, si dice pronto a “sfidare il governo di Santa Lucia a dimostrare il contrario”.

ANTICIPAZIONI DEL VIDEOMESSAGGIO DI FINI. “Stanno accadendo cose gravissime e molto preoccupanti che mettono a rischio l’intero sistema democratico. È un momento buio per la democrazia”. Sono le parole del presidente della Camera Gianfranco Fini, riportate in un colloquio sul Messaggero, anticipazione del videomessaggio il presidente della Camera diffonderà sul web sui siti di Generazione Italia, Secolo d’Italia e Libertiamo, per dire la sua verità sulla vicenda di Montecarlo, a suo dire “soltanto una manovra per screditarlo”. “Quella che abbiamo davanti – prosegue – è una sfida all’ok Corral, un combattimento all’ultimo sangue, me ne rendo conto, ma non mi lascerò sconfiggere senza combattere. Anzi – promette – mi batterò con ancor più forza”. Fini assicura di non aver “nulla da temere” e di sapere che la “storia” legata alla casa di Montecarlo è “tutta una montatura, un falso bello e buono”. La magistratura “lo proverà, – aggiunge – basta aspettare”.

L’ipotesi di rassegnare le dimissioni, se dovesse essere provato che l’intestatario della società off-shore a Santa Lucia è davvero il cognato, Giancarlo Tulliani, non esiste “perchè il fatto non sussiste”. Fini non è spaventato nemmeno da un’altra ipotesi, quella del voto anticipato: “Se si dovrà votare – dice – si voterà, ma la responsabilità non sarà certo del gruppo di Futuro e Libertà, semmai di chi ha costruito e alimentato questo clima avvelenato”.

Altre parole del presidente della Camera sono riportate oggi anche in un retroscena pubblicato su Repubblica: “Dico la verità – ha detto Fini – e non solo non ho commesso alcun reato, ma non ho nemmeno danneggiato nessuno. Il partito non ha perso nulla, ho la coscienza pulita di fronte alla nostra comunità politica. Se avessi voluto arricchirmi o danneggiare qualcuno, vi assicuro che ne avrei avuto la possibilità”. “Posso aver commesso delle ingenuità procedurali, – continua – ci può essere stato qualche errore. Nel qual caso me ne scuso. Ma la verità dei fatti è che la casa non è di mio cognato”.

Poi l’allarme per il futuro e la ‘lezione politicà della vicenda: “Domani resterà una gigantesca operazione di killeraggio mediatico, preparata nei dettagli e portata a compimento con l’intenzione di uccidermi politicamente colpendo la mia famiglia”.

SITI WEB FINIANI IN TILT. Al momento però i siti dove Fini avrebbe dovuto trasmettere il suo video sono in tilt. “Dalle 10 di questa mattina i siti del Secolo d’Italia, di Farefuturo, di Generazione Italia e di Libertiamo sono bloccati. Stiamo lavorando per verificarne le ragioni e ripristinare la funzionalità”, afferma il direttore del Secolo Flavia Perina che aggiunge: “La messa in rete dell’intervento di Gianfranco Fini non potrà comunque avvenire prima del pomeriggio”.

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