Appello di Napolitano: “Durata del governo? Non faccio previsioni”

di Redazione

Giorgio NapolitanoVENEZIA. Davanti all’incognita della ripresa economica globale in difficoltà “la politica si dovrà concentrare per forza” sull’economia.

Ne è convinto il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che, parlando con i giornalisti al suo arrivo alla Biennale di Venezia, ha rinnovato l’appello affinché la politica continui a porre attenzione ai temi economici in questa fase delicata, “anche se è stata approvata la manovra”. Secondo il Capo dello Stato, in particolare, “bisogna verificare soprattutto qual è l’andamento della congiuntura sul piano mondiale, europeo e nazionale”. “Il problema di come si muove l’Europa in quanto soggetto unitario è più che mai aperto – ha aggiunto – dirò qualcosa in proposito sabato, a Cernobbio, nel mio videomessaggio: e sentiremo gli altri”. Per il presidente della Repubblica è dalla politica globale che possono arrivare soluzioni per quella nazionale che “si dovrà concentrare per forza, anche se è stata approvata la manovra: poi c’è la finanziaria, e poi bisogna verificare soprattutto qual è l’andamento della congiuntura sul piano mondiale, europeo e nazionale”. “In Europa le tendenze sono contraddittorie – ha proseguito Napolitano – abbiamo questi dati molto positivi per la Germania che però non fanno tendenza complessiva per l’Europa”.

Napolitano parla con la stampa a Venezia, dove si trova in visita privata e dove mercoledì mattina ha visitato la Mostra internazionale di architettura della Biennale: “Ho già detto che non faccio previsioni”, così risponde il presidente in merito alle tensioni politiche in atto e sulle ipotesi circolate di una fine anticipata della legislatura. “Quando accade qualcosa che coinvolga le mie decisioni – sottolinea – allora rifletto e adotto e motivo le decisioni”. Per Napolitano, “attualmente non c’è che da ‘leggere’, cercando di non confondersi quotidianamente troppo le idee”. Bisogna, ha ribadito, “leggere quello che viene detto e i passi che vengono annunciati: i tremila punti interrogativi che poi, a un certo punto, si scioglieranno”. “Io – ha detto il Capo dello Stato – cerco di non sentirmi mai all’inferno”. Per Napolitano “si va verso una evoluzione più benigna”, anche se “siamo nella febbre politica”.

DDL INTERCETTAZIONI. Sulla sua eventuale chiamata in causa, da parte del governo, per le leggi in gestazione ad esempio quella sul processo breve: “In queste cose – dice il presidente – ho già detto tante volte mentre si discuteva della legge sulle intercettazioni. Sapete che fine ha fatto questa legge? – ha proseguito Napolitano rivolgendosi ai cronisti – Siete informati?”. Alla replica di un giornalista: “Un binario morto?”, il presidente ha concluso: “Ecco…”.

EUROPA. Il presidente della Repubblica ha poi parlato delle politiche comunitarie: “Il problema di come si muove l’Europa in quanto soggetto unitario – ha detto – è più che mai aperto, dirò qualcosa in proposito sabato, a Cernobbio, nel mio videomessaggio: e sentiremo gli altri”. Per Napolitano è dalla politica globale che possono arrivare soluzioni per quella nazionale che “si dovrà concentrare per forza, anche se è stata approvata la manovra: poi c’è la finanziaria, e poi bisogna verificare soprattutto qual è l’andamento della congiuntura sul piano mondiale, europeo e nazionale”.”In Europa le tendenze sono contraddittorie, abbiamo questi dati molto positivi per la Germania che però non fanno tendenza complessiva per l’Europa”.

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