Cesa si stringe attorno a De Angelis: “Siamo con te”

di Antonio Taglialatela

Enzo De AngelisCESA. “Sono certo che ci stai ascoltando, o che qualcuno stia ascoltando per te, in questa piazza. Ebbene, sappi che finirai in galera”.

Per un attimo è stato “l’uomo” e non il politico Walter Veltroni a parlare, dal palco di piazza De Michele a Cesa, rivolgendosi all’autore della scritta minatoria sulla tomba del padre del sindaco Vincenzo De Angelis, Gennaro, ucciso dalla camorra negli anni ’80.

“Sindaco farai la stessa fine”, questa frase, scritta con calligrafia elementare, e firmata grottescamente “B.R.” (Brigate Rosse), che ha scatenato la solidarietà e la vicinanza di tutto il popolo cesano e del Partito Democratico. Non a caso la “Festa della Legalità”, tenutasi a Caserta, è partita da Cesa. In piazza c’erano centinaia di persone, non il solito parterre di politici, giornalisti e addetti ai lavori, come accade spesso in manifestazioni anti-camorra, ma in gran parte cittadini, giovani e meno giovani, tutti stretti attorno al loro giovane sindaco. “Chi ha compiuto quell’atto è uno straniero”, non un cittadino di Cesa, tuona Veltroni.

Sul palco anche il vicesindaco di Pollica, Stefano Pisani, numero due dell’amministrazione della cittadina salernitana dove è stato barbaramente assassinato il sindaco-pescatore Angelo Vassallo. Insieme ai parlamentari del Pd Pina Picierno e Stefano Graziano, al segretario regionale Enzo Amendola, al consigliere regionale Nicola Caputo, al commissario provinciale Ciro Cacciola. C’è anche il baby sindaco Simona Basso. Tra la folla l’ex sindaco  di Cesa e vicepresidente del Consiglio provinciale, Giuseppe Fiorillo, e rappresentanti delle forze politiche, di maggioranza e opposizione, e delle associazioni del territorio.

Veltroni arriva nel pomeriggio in piazza, dopo qualche battuta con i giornalisti, incrocia De Angelis, gli stringe la mano. Nessun abbraccio plateale o ipocrita, un atteggiamento sobrio, perché la vicinanza si esprime anche con un semplice sguardo. Apre gli interventi il segretario cittadino del Pd, Gino Parisini, che tesse le lodi al primo cittadino e chiude con queste parole che invitano al coraggio: “Non lasciamo che siano gli altri a decidere per noi, riprendiamoci il futuro”. Sotto il palco ci sono gli amministratori comunali che indossano, insieme ad altre persone, la maglietta: “E adesso ammazzateci tutti”.

Poi è la volta di De Angelis, la sua emozione è visibile, gli occhi gonfi di dispiacere misto a rabbia. A lui non piacciono le passerelle, infatti esordisce affermando: “Sono un tipo schivo, riservato, non abituato a stare sotto i riflettori ma a lavorare in silenzio per la mia comunità”. Il sindaco, spesso interrotto dagli applausi, ringrazia il Pd, tutti i partiti e coloro che gli sono stati vicini in questi giorni, soprattutto i cittadini, e in merito all’intimidazione che ha subito ritiene che sia “un attacco che ha colpito non solo me ma l’intera comunità”. In serata, poi, una grande fiaccolata di solidarietà.

Al primo cittadino, ora, non resta che recepire il messaggio: non è solo, vada avanti e non si lasci intimidire: il popolo è con lui.

Arrivo di Veltroni, Parisini, Amendola, De Angelis, Fiorillo

Caputo, Veltroni, Fiaccolata

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