Firema, operai sul tetto dell’azienda

di Redazione

FiremaCASERTA. Da lunedì mattina sei lavoratori della Firema sono saliti sul tetto dello stabilimento, in via Appia, località Ponteselice, per protestare contro il mancato percepimento, da giugno, dello stipendio.

Gli operai dell’azienda,specializzata in costruzione e riparazione di treni e locomotive, attualmente sottoposta ad amministrazione giudiziaria, per i quali nei giorni scorsi è stata disposta la messa in cassa integrazione, chiedono la convocazione urgente di un incontro presso la prefettura di Caserta con i rappresentanti della Regione.

PORFIDIA: “CHIUSURA FIREMA E’ UN SUICIDIO”. “La provincia di Caserta non può permettersi la chiusura della Firema, una grande risorsa del territorio che va tutelata e rilanciata” lo afferma il deputato campano <!– has been replaced here –>Americo Porfidia. “I discorsi sono ormai ridotti a zero, la chiusura della Firema sarebbe un suicidio sotto diversi punti di vista. Si parla di finanziamenti speciali per sostenere e rilanciare l’economia del sud, eppure in queste ore altri operai meridionali sono costretti a salire sui tetti della propria fabbrica per difendere il proprio onesto posto di lavoro. Noi esprimiamo grande solidarietà agli operai della Firema che da più di tre mesi non percepiscono stipendio e chiediamo a gran voce un intervento della Regione, del Governo centrale e dell’Ansaldo Breda che assieme alle segreterie nazionali sindacali si impegnino affinché si possa parlare concretamente e in tempi celeri della riapertura dell’azienda e di un piano industriale di rilancio del settore ferroviario nazionale. Sappiamo tutti – conclude Porfidia – che uno dei talloni d’Achille del sud è la mancanza di adeguate infrastrutture, in particolari quelle legate ai trasporti”.

CACCIOLA (PD): “GOVERNO CHIAMI ANSALDO ALLE PROPRIE RESPONSABILITA'”. “L’incontro fissato per giovedì a Roma deve servire a definire un percorso chiaro, mirato senza indugi a ridare prospettive alla Firema e ai suoi lavoratori. Il Governo centrale mostri, per una volta, serietà e fermezza chiedendo all’Ansaldo un segnale inequivocabile di responsabilità”. Lo afferma il commissario del Partito Democratico di Caserta, Ciro Cacciola che aggiunge: “Il ministero, assieme ai vertici della Ansaldo e della Firema e ai sindacati, deve trovare la quadratura del cerchio. Non si può chiamare al senso di responsabilità e al sacrificio sempre e solo i lavoratori, che, tra l’altro, stanno già stringendo i denti. Ormai sono quattro mesi che non percepiscono lo stipendio e non è possibile prospettare ancora settimane e settimane di attesa per percepire la cassa integrazione. Stiamo parlando di famiglie che letteralmente rischiano di non arrivare più a fine mese”. “Gli operai della Firema sul tetto dell’azienda ed in sciopero della fame – sottolinea in ultimo Cacciola – sono l’ennesimo, eloquente, segnale di una crisi profonda e grave di questa provincia e di questo Mezzogiorno a cui il Pd è impegnato a dare risposte immediate e concrete”.

STELLATO: “SERVE IMMEDIATO CHIARIMENTO”. “La Regione deve fare immediatamente chiarezza sulla vertenza della Firema Trasporti”. Sono le parole del leader dell’opposizione in Provincia di Caserta Giuseppe Stellato in merito all’ennesima protesta posta in essere dai dipendenti dello stabilimento casertano. “L’incontro programmato per giovedì a Roma dovrà individuare, senza indugi, un percorso chiaro ed unitario finalizzato al rilancio immediato della Firema – continua Stellato – altrimenti Caserta si avvia ad affrontare un allarme sociale di dimensioni immani. Basti pensare che sono 550 le famiglie che non percepiscono lo stipendio da quattro mesi”. Le maestranze dell’industria casertana attendono una risposta della Regione da oltre due mesi. “E’ evidente l’indifferenza dell’ente regionale – continua Stellato – aggravata dal coinvolgimento diretto dello stesso sia come committente di svariate commesse sia come debitore di somme per lavori già effettuati”. “Già una settimana fa abbiamo accolto in Provincia i rappresentanti dei lavoratori della Firema – conclude Stellato – con i quali, insieme al gruppo consiliare del Pd, al commissario Ciro Cacciola ed alle altre forze dell’opposizione, abbiamo concordato una serie di iniziative da porre in essere per l’immediata ripresa dello stabilimento casertano”.

SEL: “INTERVENGA ANCHE MINISTRO DELLO SVILUPPO, SE C’E’”. “Per l’ennesima volta le reazioni all’azione disperata degli operai della Firema sembrano improntate all’emergenza ed alla straordinarietà”. Lo afferma, in una nota, il coordinamento casertano di Sinistra, Ecologia e Libertà. “Sembra che nessuno conosca la situazione in cui versa il sistema industriale Casertano (peggio di altri) e più in generale quello Italiano. Non si conoscono le ragioni di un fallimento ed ancora una volta nessuno sembra sapere chi abbia le responsabilità in tutta questa storia. Eppure parliamo di una società che in passato ha avuto tutto il sostegno dell’assessore regionale Cascetta e che si è vista assegnare appalti per milioni di euro. Sono arrivati in azienda fondi per la produzione e per la formazione. Eppure ora il commissario si dice costretto alla chiusura se non dovessero arrivare i fondi regionali. Non sarà questo il caso, essendo lo stesso ben più grave a nostro parere, visto che c’è tanto ancora da capire sull’utilizzo dei finanziamenti già percepiti dall’azienda ma l’impressione è che siamo per l’ennesima volta al ricatto. In Italia questo sistema ormai è diffusissimo. I consigli di amministrazione continuano a percepire migliaia di euro l’anno, portano avanti gestioni fallimentari legate ai mutamenti politici e poi presentano il conto. Minacciano di mandare per strada migliaia di famiglie, consapevoli di buttare nel baratro l’intero indotto, se l’amministrazione pubblica non si mostra immediatamente disposta a versare nelle casse dell’azienda milioni di euro. Dei contribuenti. Persino in America, patria del liberismo, Obama ha chiesto cessioni temporanee di quote sociali in cambio di finanziamenti pubblici. Il sistema industriale Casertano è malato se è possibile più di quello nazionale. Invitiamo i politici che rappresentano il centrosinistra in Parlamento, in consiglio regionale ed in consiglio provinciale ad aprire immediatamente un tavolo per portare una proposta unitaria in consiglio regionale ed in parlamento. Fughe in avanti, ai soli fini elettorali non risolverebbero la drammatica situazione delle famiglie dei lavoratori dell’intero indotto ferroviario. Non basta una pezza a colori, Caserta ha bisogno di un piano industriale serio che veda coinvolti tutti gli attori in campo. Piena solidarietà quindi agli operai della Firema per i quali bisogna chiedere un intervento immediato non solo a Caldoro ma anche al ministro dello sviluppo, se l’Italia ha un ministro dello sviluppo”.

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