Ragazza “venduta” tra Gricignano e Casale: arrestati due rumeni

di Antonio Taglialatela

 CASAL DI PRINCIPE. Prima “venduta” ad un protettore a Gricignano di Aversa, poi, fuggita, era finita nelle grinfie di un altro sfruttatore a Casal di Principe.

E’ il calvario di una ragazza rumena, di appena 19 anni, riuscita a salvarsi dalla schiavitù, insieme ad altre giovani connazionali, grazie ad un’operazione della polizia. Due cittadini di nazionalità rumena, infatti, sono stati arrestati a Napoli dagli agenti del commissariato di Vasto Arenaccia per sfruttamento, favoreggiamento ed agevolazione al reclutamento della prostituzione. Si tratta di Viorel Mihai Clamparu, 24 anni, residente a Casal di Principe, già noto alle forze dell’ordine e con obbligo di firma, e di Ovidiu Ionut Grigoras, 26 anni, residente a Saviano (Napoli). Al momento dell’arrestato i due avevano appena accompagnato una decina di ragazze rumene nelle strade del quartiere di Gianturco, luoghi abituali destinati alla prostituzione.

L’operazione ha visto la collaborazione delle stesse ragazze, identificate in precedenti controlli dagli agenti agli angoli delle strade in attesa di clienti. I poliziotti hanno ricostruito la triste storia di alcune donne, da poco maggiorenni, ignare del destino che le attendeva, e accertato che i due rumeni, verosimilmente inseriti in specifici gruppi criminali, si occupavano di reclutare le giovani donne con la scusa di impiegarle in locali o in attività lecite che poi si rivelavano atti induttivi alla prostituzione su strada.

In particolare, la diciannovenne rumena ha denunciato di essere finita sotto la protezione di un uomo a Gricignano di Aversa, nel casertano, da cui però era riuscita a fuggire nel vicino comune di Casal di Principe. Lì veniva contattata da Clamparu che, dopo averla ospitata gratuitamente per circa un mese, la avviava alla prostituzione a Capua. Per motivi legati alla concorrenza tra ragazze della stessa etnia, l’uomo decideva di “trasferirla” nel napoletano, facendola prostituire nel quartiere Arenaccia dove l’accompagnava insieme al complice e insieme al quale rimaneva in strada per oltre sei ore, fino a tarda notte, per poi riaccompagnarla a Casal di Principe. L’ingaggio prevedeva che la ragazza versasse al protettore Clamparu la metà del guadagno della serata.

Un’altra ragazza, 18 anni compiuti solo lo scorso agosto, ha raccontato le stesse modalità di reclutamento, ad eccezione del compenso: consegnava all’uomo l’intero incasso della serata ed in cambio veniva retribuita con una somma di appena venti euro al giorno.

Proseguono, intanto, le indagini per identificare altre persone che sono coinvolte nell’attività di reclutamento di ulteriori ragazze.

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