Ragazze costrette a prostituirsi tra Napoli e Caserta: arrestati due rumeni

di Redazione

 NAPOLI. Due cittadini di nazionalità rumena sono stati arrestati a Napoli dagli agenti del commissariato di Vasto Arenaccia per sfruttamento, favoreggiamento ed agevolazione al reclutamento della prostituzione.

Si tratta di Viorel Mihai Clamparu, 24 anni, residente a Casal di Principe, già noto alle forze dell’ordine e con obbligo di firma, e di Ovidiu Ionut Grigoras, 26 anni, residente a Saviano (Napoli). Sono finiti in manette mentre accompagnavano una decina di ragazze rumene nelle strade del quartiere di Gianturco, luoghi abituali destinati alla prostituzione.

L’operazione ha visto la collaborazione delle stesse ragazze, identificate in precedenti controlli dagli agenti agli angoli delle strade in attesa di clienti. I poliziotti hanno ricostruito il calvario di alcune donne, da poco maggiorenni, ignare del destino che le attendeva e accertato che i due rumeni, verosimilmente inseriti in specifici gruppi criminali, si occupavano di reclutare le giovani donne con la scusa di impiegarle il locali o in attività lecite che poi si rivelavano atti induttivi alla prostituzione su strada. In particolare, una ragazza di appena 19 anni ha denunciato di essere stata “venduta” ad un primo protettore a Gricignano di Aversa, in provincia di Caserta, da cui però era riuscita a fuggire nel vicino comune di Casal di Principe. Lì era stata contattata da Clamparu che, dopo averla ospitata gratuitamente per circa un mese, la avviava alla prostituzione a Capua. Per motivi legati alla concorrenza tra prostitute della stessa etnia, l’uomo decideva di “trasferirla” nel napoletano, facendola prostituire nel quartiere Arenaccia dove l’accompagnava insieme al complice e dove rimaneva per strada per oltre sei ore, fino a tarda notte, per poi riaccompagnarla a Casal di Principe. L’ingaggio prevedeva che la ragazza versasse al protettore Clamparu la metà del guadagno della serata.

Un’altra ragazza, 18 anni compiuti solo lo scorso agosto, ha raccontato le stesse modalità del reclutamento ad eccezione del compenso: consegnava all’uomo l’intero incasso della serata ed in cambio veniva retribuita con una somma di appena venti euro al giorno.

Proseguono, intanto, le indagini per identificare altre persone che sono coinvolte nell’attività di reclutamento di ulteriori ragazze.

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