Inchiesta Abruzzo, il nome di Rivellini spunta in giro di assegni

di Redazione

Enzo Rivellini NAPOLI. Nell’inchiesta sui rifiuti in Abruzzo, che ha portato mercoledì mattina all’arresto dell’assessore regionale alla Sanità, Lanfranco Venturoni, spuntano anche soldi ai politici.

I senatori Pdl Paolo Tancredi e Fabrizio Di Stefano (vicecoordinatore abruzzese), secondo i magistrati, avrebbero chiesto e ottenuto dagli imprenditori Di Zio il versamento di alcune decine di migliaia di euro a favore dei candidati a sindaco, poi eletti il 6 giugno 2009, di Teramo, Maurizio Brucchi, e Pescara, Luigi Albore Mascia. Inoltre, la Deco, proprietaria dei locali della sede regionale del Pdl a Pescara non avrebbe fatto pagare per un certo periodo l’affitto. A ciò si aggiunge che Fabrizio Di Stefano avrebbe chiesto e ricevuto da Rodolfo Di Zio 20 mila euro, con due bonifici distinti “accreditati in Napoli il 29 maggio e il 3 giugno 2009, al candidato al parlamento europeo Enzo Rivellini (oggi europarlamentare del Pdl, ndr.), che ne girava 5mila con proprio assegno a Di Stefano”. Questo assegno risulta incassato da Di Stefano “in Chieti il 4 giugno 2009, su proprio conto corrente”.

Secondo gli inquirenti si tratta di una delle più grosse indagini mai fatte in materia sul territorio nazionale e certamente la più importante condotta dalla Procura di Pescara in merito ai rifiuti. Gli indagati stavano cercando di realizzare un inceneritore in Abruzzo. Gli arresti odierni sono parte dell’inchiesta madre dalla qualeè stato stralciato il provvedimento che nello scorso agosto mise agli arresti domiciliari l’ex assessore all’Ambiente della regione, Daniela Stati.

RIVELLINI: “ESTRANEO ALLA VICENDA”. L’europarlamentare del Pdl-Ppe Enzo Rivellini precisa: “In relazione alle notizie relative alla vicenda rifiuti in Abruzzo, a me completamente estranea e sconosciuta tanto è vero che non sono indagato e non sono stato neanche mai sentito o informato dagli organi giudiziari, tengo a precisare che tra tutti coloro oggi al centro delle notizie di stampa conosco il solo senatore Di Stefano, che all’epoca delle elezioni europee militava nella mia stessa componente politica. Tutte le operazioni economiche relative ai finanziamenti elettorali sono state, come è facile desumere, regolarmente dichiarate ai sensi della normativa vigente”.

Articoli correlati

Termovalorizzatore “fantasma”: 4 arresti in Abruzzo di Redazione del 2/08/2010

Tangenti post terremoto: interrogatori a L’Aquila di Redazione del 3/08/2010

Inceneritore in Abruzzo, arrestato assessore e indagati due senatori Pdl di Redazione del 22/09/2010

Scrivici su Whatsapp
Benvenuto in Pupia. Come possiamo aiutarti?
RedazioneWhatsappWhatsApp
Condividi con un amico