Avellino, minacce di morte al comandante dei carabinieri: un arresto

di Redazione

 AVELLINO. “Nuova camorra avellinese, siete venuti a prenderci casa-casa. Il colonnello Sottiliè solo un morto che cammina. La treguaè finita. Adesso facciamo la guerra ad Avellino. Vi uccidiamo ad uno ad uno”.

E’ questo il messaggio della telefonata, anonima, arrivata il 30 maggio scorso al 112 del comando provinciale dei carabinieri di Avellino. Soltanto pochi giorni prima i militari irpini e il pm della Direzione distrettuale antimafia di Napoli avevano concluso un’importante operazione anticamorra denominata ‘Superenalotto’ che aveva portato all’arresto di alcuni affiliati al clan Genovese e del figlio del boss da pochi giorni divenuto maggiorenne.

Dopo quattro mesi di indagini i carabinieri avellinesi coordinati dalla Dda hanno identificato e arrestato un uomo di 34 anni, Mario Ricciardelli,ritenuto l’autore delle minacce telefoniche inviate al comandante provinciale dei carabinieri di Avellino, colonnello Giammarco Sottili. All’indagatoè stata consegnata un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Napoli Pasqualina Paola Laviano sollecitata dai pm Rosario Cantelmo e Francesco Soviero.

Grazie anche alle indagini tecniche del Ris di Roma, l’indagato è stato riconosciuto anche come colui che nella telefonata annunciò un attentato nel centro cittadino in occasione della manifestazione per bambini “La città dei Balocchi”.E’ figlio di un noto pregiudicato dell’avellinese, negli anni ’80 affiliato alla Nuova Camorra Organizzata capeggiata da Raffaele Cutolo e già coinvolto nel tentato omicidio dell’allora Procuratore della Repubblica di Avellino Antonio Gagliardi e del suo autista, avvenuto il 13 settembre 1982, per il ruolo di telefonista che avanzava richieste estorsive e minatorie.

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