Lunghe attese per visite specialistiche, protestano operatori Asl

di Antonio Arduino

 AVERSA. Due mesi di attesa per essere sottoposti a visita specialistica possono non bastare. Se il sanitario non c’è, nel giorno fissato, la visita salta per mancanza di un sostituto.

E’ questa l’ennesima conseguenza dei tagli imposti alla sanità dall’ex manager dell’Asl Caserta, in cui ricadono sia la ex Ce1 che la ex Ce2, l’azienda sanitaria di riferimento per Aversa e comuni limitrofi. Per far quadrare i conti e ridurre il deficit, con un’apposita ordinanza, l’ex manager Gambacorta aveva disposto che non venissero sostituiti gli specialisti in caso di assenza, per qualsiasi motivo e durata. Una scelta che cozza contro la necessità di garantire assistenza all’utenza per gli specialisti del poliambulatorio di via Di Giacomo che, richiedendo l’anonimato, denunciano il problema proprio nel giorno in cui il nuovo manager dell’azienda sanitaria unica casertana Ferdinando Romano fa il giro dei reparti dell’ospedale “San Giuseppe Moscati”.

“La mancata sostituzione di specialisti assenti – sostengono dal poliambulatorio – crea grosse difficoltà all’utenza, perché, dopo un’attesa lunga, per alcune branche, come ad esempio l’endocrinologia, l’ortopedia e la gastroenterologia, anche per più di quattro mesi è possibile non trovare il medico nel giorno fissato”. “Certo, – continuano – l’appuntamento viene rinviato, ma per il paziente c’è ancora da aspettare un tempo più o meno lungo che, talvolta, viene ridotto ‘spalmando’ le prenotazioni su giorni già pieni”. “Ma – osservano – questo artificio, a parità di tempo di ambulatorio, costringe gli specialisti a visitare un numero di pazienti superiore a quello che dovrebbe, con conseguenze facilmente immaginabili”. “Naturalmente – aggiungono – c’è la possibilità che il paziente decida di non aspettare la nuova prenotazione e scelga di rivolgersi ad un convenzionato esterno”. “In questo caso – osservano gli specialisti – la mancata sostituzione di medici assenti, pur creando comunque danno ai pazienti, crea anche danno economico all’Asl perché se i medici dipendenti sono tenuti a prescrivere farmaci generici, per tenere bassa la spesa farmaceutica, non devono fare altrettanto gli specialisti convenzionati”.

Così, se il paziente subisce il danno di una lunga attesa anche l’azienda sanitaria subirebbe quello di dover pagare un costo più alto per la cura dovuta facendo venire meno la motivazione alla base del decreto dell’ex manager Gambacorta che vieta le sostituzioni. Un dato che, per gli specialisti del poliambulatorio, dovrebbe suggerire al neo commissario Romano di annullare la norma.

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