Capasso (Pdl) chiede reintroduzione della Commissione Edilizia

di Redazione

Rosario Capasso AVERSA. Il consigliere di maggioranza del Pdl Rosario Capassoauspica la reintroduzione della commissione edilizia.

“Premesso che, la Giunta Regionale ha integrato le linee guida per la pianificazione territoriale regionale al fine di consentire la piena operatività della Legge Regionale 16/04, tesa a facilitare l’adozione da parte delle Amministrazioni locali degli strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica. In armonia con le disposizioni legislative regionali e nazionali.

Ciò posto, l’articolo 41, comma 2, della legge regionale numero 16 del 2004, prevede l’istituzione della cosiddetta ‘Commissione integrata’, con funzioni consultive in materia paesaggistica-ambientale prevista in quei Comuni sprovvisti di commissione edilizia. E’ come se in mancanza della principale si passasse alla subordinata. Nel senso che la nostra Amministrazione dovrebbe dare attuazione, con competenza esclusiva, alla Commissione edilizia Comunale (al quale interno il procedimento amministrativo per il rilascio della commissione edilizia, oggi permesso a costruire dovrebbe avere la sua sede naturale) e per converso, invece, si istituisce la Commissione integrata come surroga della Commissione edilizia. E come se facessimo nascere prima il figlio e poi la mamma. Va, altresì, evidenziato, che dopo l’emanazione del Testo unico (Dpr 380/01) dell’edilizia è rimesso all’autonomia di ciascun Ente, il quale rafforzato anche dalla riscrittura del Titolo V, della Carta delle Leggi sancisce: che né allo Stato né alle Regioni viene attribuita competenza legislativa nell’ambito dei procedimenti amministrativi, riservando invece alle autonomie locali la competenza a disciplinare il procedimento stesso.

La vigente disciplina legislativa ha abolito la necessità del parere della commissione edilizia, la quale potrà essere istituita e potrà operare soltanto in forza di eventuali previsioni contenute nel regolamento edilizio comunale, ex. art.4/2comma, Tue. Lasciando così alle Amministrazioni la facoltà di dar vita o meno ad organi ad hoc deputati. Pertanto, a mio modesto avviso, si deve affrontare la questione circa la reintroduzione della Commissione ediliziaComunale sul piano della semplificazione amministrativa della separazione di competenze tra gestione e indirizzo politico e dell’obbligo di non gravare il procedimento amministrativo ai sensi e per l’effetto dell’articolo 1 della 241/90 e successive modificazioni. Ciò posto è doveroso ricordare che la Commissione edilizia Comunale è infatti chiamata istituzionalmente a svolgere, in materia, un parere obbligatorio, ma non vincolante, risolventesi in un giudizio tecnico di conformità del progetto esaminato rispetto alla normativa urbanistica di riferimento. Sicchè, in ogni caso, tale provvedimento non priva l’organo competente delle prerogative ad esso riconosciute dalla legge.

Alla luce di quanto innanzi esposto, risulta di palmare evidenza che la reintroduzione della commissione edilizia comunale potrà solo apportare un beneficio – un surplus – soprattutto sul piano della semplificazione amministrativa rispettando i cardini di riferimento della trasparenza e del buon andamento della pubblica amministrazione che trovano i presupposti fondamentali direttamente nella Carta delle Leggi. Amministrazioni come la nostra non possono che fregiarsi della reintroduzione di tale organo.

Pertanto, ritengo che un confronto democratico e costruttivo sul tema non possa che non concludersi favorevolmente, a prescindere dalle considerazioni delle cosiddette ‘lobby del potere’. I portatori del benessere collettivo non dovrebbero farsi influenzare da orientamenti non in asse con il benessere della città”.

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