Camorra, omicidio Baldascini: individuati i responsabili

di Redazione

 VILLA LITERNO. Gli agenti della Dia di Napoli, con la collaborazione del Nucleo investigativo centrale del ministero della Giustizia, hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip presso il Tribunale di Napoli Marcella Suma, …

… su richiesta della Dda, nei confronti di esponenti apicali del clan dei Casalesi, del clan Mallardo e degli Amato-Pagano, i cosiddetti”Scissionisti”, ritenuti responsabili, in concorso, dell’omicidio di Gennaro Baldascini, ammazzato a Villa Literno (Caserta) il 28 novembre del 1993.

Le indagini svolte dalla Dia di Napoli e coordinate dal sostituto procuratore dalla Dda, Giovanni Conzo, hanno permesso, anche grazie alle dichiarazioni rese da collaboratori di giustizia, di ricostruire il delitto di Baldascini che venne commesso per vendicare l’omicidio del fratello di Gennaro Licciardi, storico capo dell’Alleanza di Secondigliano, Antonio, avvenuto nel giugno del 1981.

L’omicidio si inquadra nella cruenta guerra di camorra che, a partire dagli inizi degli anni ’80, vide contrapposte la Nco di Raffaele Cutolo e la fazione avversa denominata “Nuova Famiglia”, guidata dalle famiglie Giuliano, Bardellino, Mallardo e Zaza.

Baldascini era già stato gambizzato il giorno dopo l’agguato ad Antonio Licciardi, ma la vera punizione era la morte. Così i Licciardi commissionarono l’omicidio e chiesero ed ottennero, tramitei Mallardo di Giugliano, l’autorizzazione dai boss Francesco Bidognetti, alias “Cicciotto ‘e mezzanotte”, eFrancesco Schiavone, detto “Sandokan”, di poterlo compiere a Villa Literno, territorio dei Casalesi, i quali fornirono supporto logistico per il delitto. Nel corso dell’agguato rimase ferita anche la moglie di Baldascini, Anna De Domenico.

Le ordinanze di custodia cautelare riguardano cinque persone già in carcere: i boss Schiavone e Bidognetti, il figlio di quest’ultimo Aniello, Giuseppe Mallardo e Raffaele Maccariello. Si trovava ai domiciliari, invece,Gennaro Tambarulo, presunto affiliato al clan degli Scissionisti di Scampia. Tutti e 6 sono indagati con Raffaele Di Fraia e Gennaro Licciardi. All’indagine coordinata dai pm della Direzione distrettuale antimafia hanno collaborato anche alcuni collaboratori di giustizia.

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