I funzionari del Tar accerteranno regolarità del voto

di Redazione

 TEVEROLA. “Tra maggioranza e opposizione non c’è simbiosi nemmeno per informare i cittadini e fare chiarezza sui risvolti del ricorso presentato dal ‘Patto per Teverola’ al Tar Campania”.

Antonio Zacchia, del “Movimento per Teverola”, critica entrambi i fronti politici in città, alla luce del ricorso presentato dall’opposizione contro il sindaco Biagio Lusini per presunte illegittimità nel voto dello scorso marzo. “Ci auguriamo – commenta Zacchia – che qualsiasi provvedimento, al di là di altre responsabilità personali, metta fine a questa ‘avventura teverolese’ che dura da diversi anni e che la persona che ci rappresenterà sia riconosciuta da tutti come ‘sindaco di Teverola’”.

Il Tar Campania nell’udienza del 28 luglio scorso ha accolto formalmente il ricorso e, non avendo elementi ‘verificati’ per emanare una sentenza, ha emesso un ‘dispositivo di ordinanza’ e successivamente una ‘ordinanza collegiale’ disponendo la verifica del risultato elettorale. La verifica sarà eseguita da uno o più funzionari nominati dal Prefetto della provincia di Caserta. I funzionari incaricati, entro il 15 ottobre prossimo, dovranno presentare la relazione riassuntiva dell’attività complessivamente svolta, ovvero: accertamento delle schede residue risultante dalla differenza tra quelle autenticate e quelle utilizzate per la votazione; schede autenticate e non utilizzare; schede deteriorate restituite dagli elettori; schede nulle e bianche e coincidenza con il numero degli elettori. La verifica è limitata a non tutte le sezioni ma solo in quelle oggetto del ricorso. Il prosieguo del giudizio è fissato alla pubblica udienza del 25 novembre prossimo. In tale sede sarà emanata una sentenza o il rinvio ad altra data.

Nel caso in cui il Tar dovesse decidere per l’annullamento del ‘Verbale di proclamazione degli eletti alle elezioni amministrative del 28 e 29 marzo 2010’, si avranno lo scioglimento del Consiglio comunale, il commissariamento del Comune e nuove elezioni entro i sei mesi successivi, con la novità della riduzione dagli attuali 16 consiglieri a 12, norma introdotta con la finanziaria 2008, fatta slittare al 2011 da un decreto legge dell’attuale governo alla vigilia della passata tornata elettorale.

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