Accusata di rapina: giovane pachistana scarcerata

di Redazione

 SANT’ARPINO. Accusata di essere stata complice di una rapina e tratta in arresto su ordine del gip presso il Tribunale di Nola, la 24enne Rosa Aliya Ali, nata in Pakistan ma residente a Sant’Arpino, è stata scarcerata.

Ad emettere il provvedimento è stato il Tribunale del Riesame di Napoli che ha così accolto la tesi difensiva dell’avvocato Enzo Guida chene aveva chiesto la liberazione. La donna era stata accusata di aver partecipato ad una rapina commessa lo scorso 27 luglio a San Giuseppe Vesuviano, nel napoletano, ai danni di un cittadino cinese. Secondo l’accusa, Aliya avrebbe agito in concorso con altri due uomini, di cui uno, Domenico Romano, di Sant’Antimo, tratto in arresto in flagranza di reato.

La donna, secondo la ricostruzione dei fatti, si trovava a bordo di una autovettura, con la quale avrebbe tagliato la strada alla vittima, bloccandone la marcia e consentendo ai suoi presunti complici, a bordo di una motocicletta, di mettere a segno il colpo. La vittima infatti era stato costretto, sotto minaccia di una arma, a consegnare circa 5 mila euro che aveva appena prelevato da una banca. Nello stesso momento in cui la rapina veniva posta in atto, sopraggiungevano i Carabinieri i quali si ponevano all’inseguimento della motocicletta riuscendo ad acciuffare uno dei malviventi, mentre l’altro riusciva a scappare. Nel vano portaoggetti della motocicletta venivano trovati dei documenti di identità in copia, della Aliya, cui era intestata la motocicletta. Sulla base di questi documenti i carabinieri hanno ritenuto di individuare l’indagata come la persona che guidava l’autovettura, ritenendola complice della rapina.

Aliyasi è sempre dichiaratainnocente e la difesa ha cercatodi smontare l’accusa, sia mettendo in dubbio che l’auto avesse partecipato alla rapina, sia contestando l’esito della individuazione fotografica. Alla fine il Tribunale delRiesame ha scarcerato la donna, che ha lasciato il carcere femminile di Pozzuoli, rimettendola in libertà in attesa del processo.

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