Era tornato in Italia sotto falso nome: arrestato marocchino latitante

di Redazione

Raschiri JelelS.MARIA A VICO. I carabinieri della stazione di Santa Maria a Vico hanno tratto in arresto Raschiri Jelel, 28 anni, alias “Rachid Rachidi”, 29, marocchinoresidente a Santa Maria a Vico, sposato con una donna del luogo, evaso e latitante.

Il giovane era stato arrestato a Moncalierinell’agosto del 2008 per reati di spaccio aggravato di stupefacenti in concorso, e aveva già scontato circa 1 anno e 3 mesi di carcere. Successivamente era riuscito ad ottenere il beneficio di poter scontare la misura detentiva in condizioni meno afflittive, cioè agli arresti domiciliari; tuttavia, dopo essere stato scarcerato, non si era mai recato all’indirizzo indicato come suo domicilio e si era reso irreperibile sin dal novembre del 2009, iniziando così un periodo di latitanza. Nel frattempo il procedimento penale a suo carico è andato avanti e il Tribunale ordinario di Torino ha condannato il giovane a una pena di 3 anni di reclusione e a una multa di 14mila euro, spiccando un mandato di cattura a suo carico lo scorso 8 luglio.

In realtà Jelel, a quanto pare, non dev’essersi preoccupato troppo dell’esito del processo, dato che aveva attuato un piano di riserva ben congegnato – ma non abbastanza – per sottrarsi alla giustizia.

Dopo la fuga dagli arresti domiciliari l’evaso era tornato in Marocco in compagnia di una donna 30enne di Santa Maria a Vico, sposandola nel proprio paese d’origine con le generalità di Rachid Rachidi nel maggio di quest’anno. Successivamente la coppia di sposi ha chiesto la registrazione del proprio matrimonio anche in Italia cosicché, all’inizio di luglio, Rachid Rachidi è rientrato in Italia regolarmente, con tanto di visto sul passaporto, in qualità di marito di una donna italiana, e i due hanno stabilito la loro residenza a Santa Maria a Vico. In questo modo il marocchino sarebbe stato sempre nelle condizioni di apparire come un immigrato regolare in attesa di cittadinanza poiché coniugato con una donna italiana, e nessuno lo avrebbe maiassociato all’identità del ricercato Raschiri Jelel, latitante evaso.

I carabinieri hanno notato questo giovane, nuovo acquisto della cittadina di Santa Maria a Vico, e sono stati insospettiti dal suo atteggiamento, pertanto hanno iniziato a svolgere degli approfondimenti riservati sul suo conto. Dalle indagini è emerso che la moglie in passato aveva avuto contatti con Raschiri Jelel, che risultava essere latitante evaso e colpito da mandato di cattura, pertanto ne è scaturito il sospetto che potesse trattarsi proprio della stessa persona sotto false generalità. Gli approfondimenti successivi hanno confermato i sospetti finché, nella serata di mercoledì, i militari hanno fatto irruzione nell’abitazione degli sposi e hanno catturato il marocchino. I successivi riscontri sulle impronte digitali, all’esito delle procedure d’identificazione, hanno fornito la conferma definitiva sull’identità del giovane. Raschiri Jelel alias Rachid Rachidi è stato quindi arrestato e tradotto presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere; e dovrà scontare una condanna a 1 anno e 9 mesi di reclusione e al pagamento di una multa di 14mila euro. Resta ora da chiarire la posizione dei suoi familiari italiani in relazione al favoreggiamento della sua latitanza.

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