Palmieri: “Il consorzio di bonifica dileggia sentenze commissione tributaria”

di Redazione

 MONDRAGONE. “Il Consorzio di Bonifica del Volturno continua, imperterrito,a spedire scandalosamente le cartelle del tributo consortile e a richiederne il pagamento anche tramite l’azione esecutiva dell’Equitalia, …

… nonostantel’accoglimento da parte della Commissione Tributaria Provinciale di alcuni ricorsi di singoli cittadini”. Lo afferma il dottor Paolo Palmieri. “Addirittura, – continua – uno di questi ricorsi ha avuto anche ilriconosciuto del pagamento delle spese giudiziarie a carico del medesimo Consorzio, il quale, però, non solo fa orecchio da mercante alla notifica e diffida del pagamento di talispese, ma spedisce anche alle controparti vincenti l’avviso di pagamento dello stesso contributo consortile per gli anni successivi, dileggiando le sentenze della Commissione Tributaria Provinciale di Caserta (cfr. sent. n.542/06/09 e sent. n.763/09/09).

Con tali pronunce, la Commissione Tributaria ha dichiarata l’illegittimità dell’iscrizione a ruolo del contributo consortile per violazione dell’art.13, comma 3, della legge regionale n. 4 del 25 febbraio 2003, come modificato dall’art. 11 della L.R. C. n. 24/2005, che dispone testualmente: ‘Non hanno l’obbligo del pagamento del contributo di cui al comma 2 i proprietari di immobili assoggettati alla tariffa del servizio idrico integrato, ai sensi dell’articolo 14 della legge 5 gennaio 1994, n. 36, comprensiva della quota per il servizio di pubblica fognatura’.

Oltre a tali sentenze favorevoli dei Collegi Tributari, vi sono anche molti casi, già archiviati dal Codacons di Caserta, di segnalazioni di cartelle imprecise, contenenti immobili di diversa proprietà affibbiati a un solo contribuente, che si aggiungono alle centinaia di cartelle che vengono notificate a cittadini che, delle bonifiche e dell’attività del Consorzio nei loro Comuni, non hanno mai visto traccia. Mentre – lo ha ribadito la Corte di Cassazione a sezioni riunite – il beneficio della bonifica deve essere ‘diretto e specifico’; per cui il tributo non è dovuto se il Consorzio non ha mai effettuato interventi di bonifica e di miglioria degli immobili.

Mai come nella fattispecie, urge un intervento fattivo e deciso degli Organi Istituzionali della Regione Campania, della Provincia e dei Comuni, per le rispettive competenze, a sostegno di una soluzione definitiva del rapporto conflittuale tra Consorzio e cittadini contribuenti, al fine che ciascuno paghi per i benefici diretti effettivamente ricevuti dall’attività del Consorzio, come previsto dall’art. 860 del codice civile e ribadito dalla Corte di Cassazione.

Si reputa impellente e doveroso – conclude Palmieri – che i predetti Organi Istituzionali, di entrambi gli schieramenti, accertino tutti i reati che appaiono emergere dalla vicenda dell’illegittima iscrizione a ruolo del tributo consortile, per prima la truffa, nonostante l’espresso divieto della doppia imposizione, confermato, peraltro, nell’interrogazione presentata dall’on.le Domenico Zinzi al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro degli Affari Regionali e al Ministro dell’Economia, affinché l’evidente ed ineludibile scandalo perpetrato dal Consorzio di Bonifica del Volturno non continui nei prossimi anni a vessare migliaia di cittadini”.

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