Mafia, estradato in Italia il boss Giuseppe Falsone

di Redazione

Giuseppe FalsoneVENTIMIGLIA. Il boss agrigentino Giuseppe Falsone, arrestato lo scorso 19 giugnoa Marsiglia, in Francia, è stato estradato in Italia e consegnato dalle autorità d’Oltralpe alla polizia italiana, subito dopo aver oltrepassato la frontiera di Ventimiglia.

“Ling Ling”, così è soprannominato il boss, era latitante dal 1999 ed inserito nell’elenco dei trenta ricercati più pericolosi dal ministero dell’Interno. E’ ritenuto attuale reggente di ‘Cosa Nostra’ della provincia di Agrigento nonchè capo della famiglia mafiosa di Campobello di Licata, come risulta anche dalle dichiarazioni di numerosi collaboratori di giustizia. Accertatianche i suoi rapporti con Bernardo Provenzano: l’11aprile del 2006, in occasione della cattura del capo di ‘Cosa Nostra’, furono rinvenute delle lettere che, per stile e contenuto, sono state chiaramente attribuite a Falsone.

Dal “curriculum” di “Ling Ling” si evince che la sua ascesa criminale fu irrimediabilmente segnata dall’uccisione del padre e del fratello maggiore, caduti a colpi di fucile, nella contesa tra mafiosi e stiddari (contrapposti a ‘Cosa Nostra’) che insanguinò, negli anni ’90, il territorio dell’agrigentino e del nisseno. Proprio per l’omicidio-vendetta di un appartenente ad una famiglia di stiddari, gli Ingaglio, a sua volta responsabile dell’omicidio del padre e del fratello di Falsone,il bossè stato condannato all’ergastolo, in contumacia, nel 2004.

Numerosele operazioni di polizia che hanno vistoFalsone destinatario di provvedimenti di cattura, tra queste le operazioni “Cocktail” ed “Akragas” che hanno disarticolato le cosche dell’agrigentino. La sua famiglia ha inoltre subito il sequestro di beni mobili ed immobili del valore di svariati milioni di euro.

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