I finiani creano gruppo anche in Senato

di Redazione

Gianfranco Fini e Silvio BerlusconiROMA. “Futuro e Libertà” è una realtà anche al Senato, dove si è costituito il gruppo vicino al presidente della Camera Gianfranco Fini.

Confermate le indiscrezioni che vedevano 10 senatori fuoriuscire dal gruppo del Pdl a palazzo Madama per aderire ai finiani. Presso l’ufficio del senatore Mario Baldassarri si è riunita una piccola pattuglia di senatori per espletare le formalità: i senatori dovranno firmare le dimissioni dal gruppo del Pdl e consegnarle al presidente del gruppo Maurizio Gasparri, successivamente dovranno presentare la richiesta di nascita del gruppo al presidente del Senato, Renato Schifani. Capogruppo provvisorio in attesa delle votazioni per determinarlo dovrebbe essere lo stesso Baldassarri. Del gruppo fanno parte anche la senatrice Contini, i senatori De Angelis, Valditara, Saia, Germontani, Di Gilio, Pontone, Viespoli e Menardi.

33 ALLA CAMERA. E’ stato dato formale annuncio, venerdì, all’inizio della seduta pomeridiana della Camera, della costituzione del gruppo “Futuro e libertà per l’Italia”. Il presidente di turno, Maurizio Lupi, ha letto i nomi di coloro che hanno aderito al nuovo gruppo, il cui nome era stato anticipato da Generazione Italia. 33, in tutto, coloro che ne fanno parte. Nell’ordine: Enzo Raisi, Italo Bocchino, Luca Barbareschi, Maria Grazia Siliquini, Benedetto Della Vedova, Angela Napoli, Francesco Proietti Cosimi, Aldo Di Biagio, Francesco Divella, Claudio Barbaro, Antonio Bonfiglio, Giuseppe Scalia, Antonino Lo Presti, Flavia Perina, Fabio Granata, Carmelo Briguglio, Giorgio Conte, Luca Bellotti, Alessandro Ruben, Andrea Ronchi, Donato Lamorte, Giulia Bongiorno, Catia Polidori, Carmine Patarino, Giulia Cosenza, Silvano Moffa, Mirko Tremaglia, Adolfo Urso, Roberto Menia, Giuseppe Consolo, Giuseppe Angeli, Souad Sbai. Il “reggente” del gruppo è Giorgio Conte.

SCACCHIERE PARLAMENTARE. Il Pdl contava fino ad oggi su 271 deputati, secondo quanto riportato dal sito Internet della Camera, che scendono a circa 240 con la diaspora dei finiani. Considerato che gli alleati della Lega Nord contano 59 deputati, il rimanente Pdl più la sola Lega Nord non riuscirebbe a raggiungere la maggioranza assoluta a Montecitorio, che è di 316 deputati. Di vitale importanza per il governo, se volesse fare a meno dei finiani, diventerebbe quindi confermare ed eventualmente ottenere nuovi consensi nel gruppo Misto, che comprende 31 deputati. Di questi otto sono del partito di Francesco Rutelli, Alleanza per l’Italia; sei del Partito liberale italiano, tre dei Repubblicani regionalisti, 4 dei Liberal democratici, 5 del Movimento per le Autonomia e 3 delle minoranze linguistiche. Ci sono infine due deputati non iscritti ad alcuna componente. L’Mpa ed altri 5 deputati del misto hanno finora sostenuto il governo. Al Senato attualmente il Pdl contava 145 aderenti, scesi ora a 135. La maggioranza può contare anche su 26 leghisti e su 3 aderenti all’Mpa.

LA RUSSA: “NUMERI CHE CI ASPETTAVAMO”. “Non sono numeri a sorpresa ma quelli venuti fuori sono i numeri che avevamo prospettato tutti al presidente Berlusconi, almeno noi ex di An”. E’ quanto ha detto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, sulla composizione del nuovo gruppo parlamentare Futuro e libertà. La Russa ha spiegato che dal nuovo gruppo si aspetta comunque un sostegno al governo Berlusconi. “Hanno dichiarato unanimemente di voler continuare a sostenere il governo – ha aggiunto – e, se dovessero non essere sinceri, conteremo quelli che oggi dicono bugie e quelli che sono sinceri”.

URSO: “FINI CACCIATO COME NEL PCI”.“Gianfranco Fini, che ha fondato insieme con Berlusconi il Pdl con un patto politico si ritrova dopo due anni ad essere espulso o almeno così si dice, cacciato é il termine più esatto, con un documento approvato a maggioranza dall’ufficio di presidenza. Non si era mai visto nella storia politica italiana se non nel Pci con la vicenda della radiazione del gruppo del Manifesto. Questa è la realtà dei fatti. Di fronte a questa espulsione dal partito che aveva fondato su un patto che è stato stracciato in termini etici, morali, politici e non solo, noi abbiamo avuto il diritto ed anche il dovere, per tutelare il patrimonio della destra italiana e se vogliamo anche gli interessi generali del Paese, di formare un gruppo parlamentare come lo stesso Berlusconi aveva suggerito, in pubblico ed in privato, nell’ambito ed all’interno del patto che abbiamo sottoscritto con gli elettori che riteniamo sacro”. Queste le parole di Adolfo Urso, viceministro allo Sviluppo, nel corso del programma “Nove in punto” su Radio 24.

BOCCHINO PROPONE PATTO DI LEGISLATURA.Da Italo Bocchino inviti ad un nuovo patto di legislatura. “Si ripete l’errore quando si teorizza che Fini sarebbe costretto a fare un partitino alleato poco corposo e per nulla influente o che finirebbe per essere solo”. “I cannoni – continua il fedelissimo del presidente della Camera sul sito di Generazione Italia- devono smettere di tuonare, da una parte e dall’altra, i nuovi gruppi parlamentari devono portare il confronto nell’ambito della maggioranza, chiedendo appositi vertici per condividere il da farsi, ed evitando problemi in Parlamento dove tutti devono impegnarsi a sostenere il programma. Anche se, come ha detto lo stesso Fini, ‘Futuro e libertà per l’Italia’ non esiterà a contrastare norme ritenute sconvenienti rispetto all’interesse generale”.

STORACE: “FINI SPREGIUDICATO, DESTRA FEDELE”. La Destra di Francesco Storace, che ha riunito il suo esecutivo per esaminare la situazione politica creatasi con il divorzio tra Fini e Berlusconi, “intende collaborare lealmente alla costruzione di un progetto politico comune al centrodestra, ponendosi come barriera politica, culturale e morale alle contraddittorie derive ideologiche dell’onorevole Fini e dei suoi seguaci”. E’ quanto scrive Storace sul suo blog, invitando il presidente del Consiglio “a parlare direttamente al Paese e a organizzare una grande manifestazione popolare tra settembre e ottobre”. “Tre anni fa indicammo all’Italia la spregiudicatezza di Fini – ricorda Storace – e oggi, in assoluta coerenza con il nostro percorso iniziale, invitiamo il presidente del Consiglio a mobilitare quella vasta e maggioritaria area del nostro popolo che si riconosce nell’alternativa alla sinistra”. Secondo Storace, “se i giochi di Palazzo dovessero comportare problemi politici alla Camera, i nemici della sovranità non hanno possibilità di creare maggioranze alternative al Senato e questo porterebbe direttamente al voto anticipato, come soluzione definitiva rispetto alle troppe ambiguità che caratterizzano un sistema politico che vorrebbe tornare al passato”. In caso di necessità, comunque, “siamo pronti a collaborare direttamente al governo del Paese e comunque a presentarci al prossimo appuntamento elettorale con la nostra lista”, conclude Storace, rivolgendo un appello “a tutti quegli uomini e quelle donne che hanno militato nel Msi e in Alleanza Nazionale a non disperdere un patrimonio storico e ideale ad unirsi sotto le bandiere de La Destra, quale unico movimento politico idoneo a ricostruire la casa comune degli Italiani come sognata da nostri Padri”.

FINOCCHIARO (PD):”FINI HA FATTO PROPRI TEMI “NOSTRI”. Rispetto della democrazia, concezione delle istituzioni e questione morale sono i tre temi su cui il Pdl si sta sfaldando. Lo ha detto la presidente del gruppo del Pd al Senato Anna Finocchiaro parlando alla riunione del suo gruppo a Palazzo Madama. “Sono tre questioni – ha sottolineato la Finocchiaro – su cui noi del Pd ci siamo impegnati in questi anni”. E dunque, ha concluso, “Fini ha fatto propri temi su cui noi abbiamo insistito in questi anni”.

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