Cossiga in “condizioni di estrema gravità”

di Redazione

Francesco CossigaROMA. Dopo i segnali positivi degli ultimi giorni, l’ultimo bollettino medico parla di “un quadro clinico di estrema gravità” per il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga, ricoverato dal9 agosto nel reparto di rianimazione del policlinico Gemelli di Roma.

Nella notte, recita il bollettino diramato alle 12 di martedì dal professor Massimo Antonelli, si è verificato “un repentino e drastico peggioramento delle condizioni circolatorie” che ha reso necessaria “la ripresa di tutti i supporti vitali”.Il senatore a vitatorna quindi ad essere assistito dalla respirazione artificiale dopo che negli ultimi quattro giorni aveva ricominciato a respirare da solo.

Domenica scorsa i parametri medici del senatore a vita permanevano ancora “stabili con un soddisfacente equilibrio cardio-respiratorio” e proseguiva “la graduale e prudente riduzione dei presidi farmacologici e dei sedativi”. Dopo il “lento miglioramento”, i sanitari avevano già annunciato una prima riduzione dei supporti artificiali alle funzioni vitali principali e una ripresa del respiro spontaneo, anche se assistito meccanicamente. Ed era iniziata una prudente e graduale sospensione dei farmaci sedativi. Poi il riaggravarsi delle condizioni.

Cossiga aveva trascorso domenica un’altra notte tranquilla. Per lunedì non erano previste visite a parte quelle dei familiari, ma continuavano ad arrivargli messaggi d’auguri. In questi giorni Cossiga ha ricevuto la visita del capo dello Stato, Giorgio Napolitano, e di altri rappresentanti del governo e del Parlamento.

Solidarietà ma anche accuse si sono registratecontro il presidente emerito. Venerdì uno striscione, subito sequestrato dai carabinieri, era nella zona della stazione metropolitana della Garbatella a Roma. “Quando muore un assassino noi ricordiamo le vittime Giorgiana Masi e Francesco Lorusso. Buona agonia Kossiga” riportava il grande telo bianco scritto con uno spray nero. A firmarlo, con una A cerchiata, il “Gruppo Cafiero”.

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