Bossi: ‘No’ a governo tecnico con quello “str…” di Casini

di Redazione

da sin. Casini e BossiBERGAMO. Bossi non vuole proprio saperne di governo tecnico, soprattutto di farlo con quello “str…” di Casini. E sì, perché è così che il senatur ha apostrofato il leader dell’Udc lunedì sera a Verdello (Bergamo).

“Berlusconi tentenna, speriamo che tentenni meno. Un governo con un partito come quello di Casini sarebbe come avallare un governo tecnico”, ha detto Bossi.”Il partito di Casini – ha aggiunto – non c’era con noi al momento delle elezioni. Vorrebbe dire che chi ha perso le elezioni andrebbe a governare. Meglio di no, Berlusconi è sempre cauto, troppo cauto, è meglio affrontare le cose e non far passare troppo tempo”.

E a quel punto il capo leghista ha badato poco al politichese: “Casini è uno stronzo. Casini è come quelli che non potendo avere meriti e qualità insultano gli altri. Casini è quel che rimane dei democristiani, di quei furfanti e farabutti che tradivano il nord”.

LA REPLICA DI CASINI. Già domenica sera Bossi aveva definito Casini un “trafficone” e per tutta risposta si era sentito dare del “trafficante in banche e quote latte”. La nuova risposta di Casini è arrivata a stretto giro di agenzie di stampa: “Gli insulti che questa era Bossi mi ha gentilmente rinnovato dimostrano in modo chiaro quale errore è stato affidare il Paese in queste mani”. “I suoi alleati dovrebbero svegliarsi prima che sia troppo tardi. – ha aggiunto il leader centrista – Noi abbiamo denunciato prima degli altri la strada che il Paese stava imboccando e che francamente gli italiani non si meritano”.

INCONTRO CON BERLUSCONI. Sempre da Verdello Bossi ha poi confermato che incontrerà il premier Berlusconinella giornata di mercoledì sullago Maggiore, insieme a Calderoli: “Andrò a dire a Berlusconi che è meglio essere più decisi. – ha detto Bossi – Se il governo deve andare avanti, deve poter fare le cose. Star lì per star lì è un imbroglio alla gente”.

“ANCHE SPALLATE SE NECESSARIO”. “Io voglio portare a casa tutto quello che possiamo in modo democratico. I padani non sono nè banditi nè sbandati. Se poi c’è bisogno di spallate, le spalle dei bergamaschi sono sempre buone”. “Sono convinto che i risultati non tarderanno – ha aggiunto il leader del Carroccio – perchè abbiamo qualcosa che gli altri non hanno, noi abbiamo la fede”.

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