Berlusconi non tratta con Fini sui 5 punti: “Prendere o lasciare”

di Redazione

Silvio Berlusconi ROMA. “Prendere o lasciare”. Sarebbe questa la posizione del premier Silvio Berlusconi nei confronti dei finiani rispetto al documento di cinque punti presentato dopo il vertice del Pdl a Palazzo Grazioli.

Gli esponenti di Futuro e Libertà hanno ritenuto i cinque puntiin gran parterelativi al programma di governo e sui quali, pertanto, possono votare a favore. Mentre si sono limitati ad un “vedremo” sul capitolo riguardante il processo breve. Da qui, secondo quanto riferito dai partecipanti al secondo vertice di sabato mattina, l’aut aut di Berlusconi: “Non accetteremo un votosul 95% della mozione che conterrà i cinque punti programmatici”, ha detto il premier, “non intendiamo trattare sul 5% relativo alla giustizia”.

E, in vista della festa a Mirabello organizzata dai finiani per il 5 settembre,il Cavaliere avverte:”Se Fini a Mirabello annuncerà di voler fondare un partito tradirà gli elettori. Ma non credo che si dimetterà da presidente della Camera”.

Intanto, Berlusconi ha in mente una “mobilitazione generale” per rilanciare il Pdl sul territorio dopo la contestazione dei finiani. A prescindere dall’esito della verifica parlamentare di settembre, infatti, ilpremieravvierà un’operazione che sa tanto di prologo della campagna elettorale. A tal proposito, un ruolo di primo piano nell’allestimento della mobilitazione l’avranno il coordinatore Denis Verdini, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti, i capigruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto e al Senato Maurizio Gasparri, con Gianni Alemanno, Marcello Dell’Utri, il ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla e Daniela Santanché nei panni degli “esecutori” delle linee guida del partito.

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