Berlusconi: “Andiamo avanti, ma al primo incidente si torna al voto”

di Redazione

Silvio Berlusconi ROMA. Il governo “va avanti meglio di prima. I finiani non faranno cadere il governo”. Il premier Silvio Berlusconi parla a cena con i senatori del Pdl a Roma ed esprime il proprio convincimento.

“È convenienza di tutti non andare a casa, con la differenza che noi siamo sicuri dei risultati positivi che otterremmo” mentre per i finiani i risultati non sarebbero lusinghieri. “Un sondaggio commissionato il giorno dopo (lo strappo,ndr) – ha sottolineato – danno un possibile partito di Fini all’1,5%”.

Poi, secondo l’Agi, il presidente del Consiglio avrebbe detto ai commensali: “Io sono sereno e determinato, potrà andare meglio di prima. Ma se così non fosse alla prima occasione si va a votare. Io non mi faccio assolutamente logorare”. La ‘vivace’ cena con i senatori, annunciata con un sms (‘Stasera cena col premier’. Poi l’errata corrige: ‘Solo per il Pdl’), ha confermato che non vi saranno cambiamenti nei vertici del partito, ma ci sarà ‘una rivoluzione’ nel modo di intenderlo, rivela Silvio Berlusconi ai senatori del Pdl. “Miriamo a rinnovarci attraverso un’organizzazione capillare. Ci organizzeremo non più con i prototipi di regioni, province e comuni ma attraverso le sezioni elettorali. Ogni settimana decideremo cosa fare con le sezioni elettorali che saranno per noi i difensori del voto”.

“NELLA MORSA DELLA SINISTRA”. Il presidente Giorgio Napolitano è stato eletto da una maggioranza di centrosinistra, la corte costituzionale è formata per 11 membri da esponenti di sinistra. Lo staff del presidenze della Repubblica controlla anche gli aggettivi delle leggi che gli sottoponiamo per cui ciò che nasce un cavallo purosangue, esce come un ippopotamo. Alla fine in comune hanno solo il suffisso “ippo”, avrebbe detto Berlusconi secondo quanto riferito da diversi partecipanti. Così durante il brindisi pre-vacanze, Berlusconi continua: “I giudici della Corte Costituzionale al 90% sono di sinistra” quindi “la situazione attuale non ci lascia tranquilli dal punto di vista democratico” e ribadisce ai senatori del Pdl che al più presto verranno portate all’attenzione del Parlamento la riforma della giustizia, del fisco, e le riforme istituzionali. Berlusconi è tornato anche a lamentarsi del fatto che l’architettura istituzionale è vecchia e va rimodernata e che quando una legge non piace ai “pm di sinistra”, viene bocciata dalla Consulta. Il premier ha spiegato anche che la crisi è ormai alle spalle e gli imprenditori in Italia sono fiduciosi. Ogni leader in Europa attraversa un momento di difficoltà, la Merkel ha il 29% e Sarkozy il 19, “io invece ho una grandissima autorevolezza in Europa, dove possiamo contare su una situazione di forza”. E conclude: “La paginata de La Repubblica è di una falsità assoluta. Io non ho fatto neanche una telefonata ma sono stato contattato per esempio da cinque del gruppo di Fini”.

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