Alfano: “Ribaltone incostituzionale”. Maroni: “Al voto se cade la maggioranza”

di Redazione

Maroni-AlfanoROMA. “Sottoporremo alla maggioranza alcuni punti programmatici (giustizia, federalismo, fisco e sud), in base ai quali si verificherà se esiste o meno una maggioranza in grado di governare”.

Lo ha detto il ministro della Giustizia Angelino Alfano nella conferenza stampa seguita alla riunione del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica a Palermo. Alfano ha definito una “bussola molto chiara” l’articolo 1 della Costituzione che sancisce che “la sovranità appartiene al popolo”. “E’ il popolo sovrano che sceglie chi mandare al governo”, ha aggiunto il Guardasigilli, dunque ogni progetto di governo diverso “è in piena violazione dell’articolo 1 della nostra Carta”.

MARONI: “AL VOTO SE CADE MAGGIORANZA”. Una posizione su cui si è detto assolutamente d’accordo il ministro dell’Interno Roberto Maroni: “Non siamo disponibili a giochi di palazzo, a ribaltoni, che tolgano al popolo sovrano il diritti di scegliere da chi vuole essere governato. – ha detto il responsabile del Viminale – Se la maggioranza viene meno non c’è altro rimedio che le elezioni, che si possono fare in qualunque momento dell’anno”. “La Lega – ha aggiunto Maroni – non è disponibile ad un governo diverso da quello esistente e a chi rievoca il ribaltone del ’94 rispondo che quella era un’altra era geologica: ora c’è di fatto l’elezione diretta dei premier, con il suo nome sulla scheda elettorale”. Sullo strappo dei finiani e lo scontro interno al governo, Maroni si è limitato a dire che “è in corso un dibattito nel Pdl e mi auguro vi siano riscontri positivi nel breve periodo”. Ha poi risposto con un secco “no comment” a una domanda sull’esito dell’ispezione della Banca d’Italia sull’istituto di credito fino a poco tempo fa presieduto dall’attuale coordinatore del Pdl Denis Verdini: “Non commento – ha detto – le notizie giornalistiche. Non ho letto documenti ufficiali”.

MARONI, RESOCONTO SU LOTTA ALLA MAFIA. Al termine della riunione del comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza svoltasi a Palermo, Maroni ha poi fatto un breve resoconto delle attività svolte dal governo in tema di sicurezza. Secondo quanto riferito dal titolare del Viminale, dal maggio 2008 ad oggi sono stati arrestati 6483 mafiosi e 26 dei 30 latitanti più pericolosi. Sono stati inoltre sottratti alle cosche 32.799 beni per un valore di quasi 15 miliardi di euro (tra sequestrati e confiscati). “Per la prima volta – ha sottolineato Maroni – abbiamo organizzato fuori Roma la tradizionale riunione del comitato e la scelta di Palermo ha un valore simbolico per evidenziare l’importanza che il governo annette alla lotta alla criminalita’ organizzata e per illustrare i risultati assolutamente lusinghieri raggiunti in questi due ultimi anni”.

Il ministro ha anche ricordato che “ammonta a 2,2 miliardi di euro la consistenza del Fondo unico giustizia alimentato dai depositi bancari e postali sequestrati alla criminalità organizzata: speriamo che entro fine anno queste risorse vengano distribuite ai ministeri di interno e giustizia per compensare i tagli determinati dalla manovra finanziaria”.

IMMIGRAZIONE, ACCORDO CON LIBIA. Altro punto, l’immigrazione clandestina: “Abbiamo raggiunto risultati significativi: dal 1° agosto 2009 al 31 luglio di quest’anno sono sbarcate in Italia 3.499 persone, con un calo dell’88% rispetto alle 29mila del periodo 1° agosto 2008-31 luglio 2009. L’accordo con la Libia funziona molto bene e intendiamo applicare intese simili anche in altri Paesi come la Turchia, da cui si registra un lieve aumento degli sbarchi in Puglia, meno di mille persone nel 2010. Ciò deriva dai rapporti fra Grecia e Turchia e di questo ci occuperemo a settembre con un’azione politica per evitare che la piccola breccia aperta possa diventare significativa”.

CARCERE DURO PER MAFIOSI. Alfano ha spiegato che l’irrigidimento del 41 bis (carcere duro) è stato uno dei punti perseguiti nella lotta alla criminalità organizzata e ha ricordato che oggi sono 681 (di cui 3 donne) i detenuti sottoposti a regime speciale. Parlando in generale della situazione nelle carceri italiani, il Guardasigilli ha detto che i detenuti sono 68.121, a fronte di una capienza regolamentare di 44.576 posti. Di questi “24.675 sono stranieri e 28.941 sono in attesa di giudizio”. Il piano straordinario sulle carceri, ha aggiunto Alfano, “procede bene, il commissario ha sentito tutte le Regioni e siamo pronti a partire con l’edificazione di nuovi di nuovi padiglioni e nuovi istituti”.

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