Bennato “canta” Gricignano ne “Il Capo dei Briganti”

di Antonio Taglialatela

Edoardo BennatoGRICIGNANO. Quella diEdoardo Bennato, in programma il 31 agosto nellavilla comunale di Gricignano, nonsarà la semplice tappa di un tour ma l’esibizione in uno dei luoghi citati dall’artista partenopeo nel suo ultimo album “Le vie del rock sono infinite”.

Si, perché nel brano “Il capo dei briganti” Bennato cita Gricignano e l’insediamento americano della Us Navy: “Forte Apache a Gricignano è assediato dagli indiani, non si sentono più al sicuro neanche gli americani”. Parole del “brigante” Edoardo che, con una sottilissima ironia, quale solo lui sa avere, sberleffa la camorra, convinta “padrona” del territorio. Non a caso si vedono anchei luoghi di Scampia e Casal di Principe, roccaforti dei clan campani.

Ad essere sotto accusa è lo Stato italiano, a partire dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano verso il quale il cantante non usa certo parole tenere: “Sono il capo dei briganti, inseguito, braccato / ma sono il vero napolitano / quell’altro è un rinnegato”. Perché, aggiunge “questa è terra di frontiera questa è terra di nessuno / se il tiranno la rivuole sarà muro contro muro”.

Ma chi è il vero capo dei briganti? In un’intervista a Il Messaggero, Bennato spiega: “La canzone è una dedica a Fabrizio De André e al suo modo crudo di dire certe cose. Nel momento in cui Garibaldi e Vittorio Emanuele II si strinsero la mano a Teano, nacquero personaggi leggendari che in quel contesto si assunsero il compito di difendere la povera gente dalle vessazioni dei tiranni. Le masse di disperati e diseredati del sud ancora oggi identificano nei briganti i loro difensori, una protezione alternativa allo Stato che prende vari nomi: camorra, ‘ndrangheta, mafia. L’Italia è ingovernabile, chi si ostina a governarla prima o poi si fa male. Ma io scrivo solo canzonette, aldilà dei contenuti politici, devo fare in modo i bambini di cinque anni si divertano”.

Del brano è stato realizzato anche un video “a costo zero”, girato durante la processione dei Fujenti della Madonna dell’Arco, a Pomigliano (Napoli).

Il testo della canzone

Sono il capo dei briganti inseguito, braccato
Ma sono il vero napolitano e quell’altro è un rinnegato

Son l’erede di Robin Hood e difendo i disperati
dallo stato della vergogna con l’aiuto degli affiliati

Sono il capo dei briganti. Sono stato scomunicato
e combatto la guerra santa nell’anonima del peccato

Questa è terra di frontiera, questa è terra di nessuno
Se il tiranno la rivuole, sarà muro contro muro…

Qui è la fabbrica dei miracoli, qui è il santuario dei dannati
La miseria aizza i diavoli nel reparto agitati

Forte Apache a Gricignano è assediato dagli indiani
non si sentono più al sicuro neanche gli americani…

Nuie stevemo già ‘nguaiate ma site arrivate ‘ccà!
E avite cagnat’ é sante ca’ legge da’nfamità!
Avite ‘mbrugliat’è carte ma é brigante sò ‘nate ‘ccà!
E mò stammo pé tutto ‘o munno, simm’è Napule paisà!

Sono il capo dei briganti.
Protettivo, spietato
Disprezzato, osannato, ingiuriato, temuto

Questa è lotta senza quartiere: siete tutti avvisati
Nel frastuono del vostro sdegno, nel silenzio dei carri armati
Nel frastuono del vostro sdegno, nel silenzio dei carri armati

“Il Capo dei Briganti”, Edoardo Bennato – VIDEO

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