L’Iran inaugura il primo reattore nucleare

di Redazione

 TEHERAN. A 35 anni dall’inizio della sua costruzione, l’Iran ha avviato l’attivazione del suo primo reattore nucleare, nella città portuale di Bushehr, sfidando le pressioni della comunità internazionale.

L’Organizzazione per l’energia atomica iraniana ha fatto sapere che i tecnici hanno cominciato a caricare il combustibile fornito dalla Russia nell’impianto, alla presenza degli ispettori dell’Aiea, ed entro due o tre mesi la centrale dovrebbe iniziare a produrre energia elettrica.

Costruito con l’aiuto russo a partire dal 1995 su un precedente impianto realizzato negli anni ’70 dai tedeschi, il reattore di Bushehr ha un valore di un miliardo di dollari e, a regime, dovrebbe generare elettricità per 20,000 megawatt.

L’operazione di caricamento delle 163 barre di uranio è stata avviata sotto la supervisione del capo dell’organizzazione per l’energia atomica di Teheran, Ali Akbar Salehi, e del capo di quella russa, Serghei Kiriyenko. “Malgrado le pressioni, le sanzioni e le restrizioni imposte dalle nazioni occidentali, assistiamo alle pacifiche attività nucleari dell’Iran con l’attivazione del reattore di Bushehr – ha osservato Saleh in una conferenza stampa – questo è il simbolo della resistenza e della determinazione della nazione iraniana a raggiungere i suoi obiettivi”. Il russo Kiriyenko, da parte sua, ha sottolineato che “ogni Paese che si attiene alle norme e alle regole di sicurezza dell’Aiea ha diritto a un uso pacifico della tecnologia nucleare”.

La Russia ha trasferito le 82 tonnellate di combustibile nucleare all’Iran nonostante un cambio di atteggiamento sul programma atomico di Teheran che l’ha portata a votare a favore di una quarta tornata di sanzioni decisa a giugno dal Consiglio di sicurezza dell’Onu. Il 12 luglio il presidente russo, Dmitry Medvedev, aveva avvertito che l’Iran è vicino a dotarsi del potenziale per costruire una bomba atomica. Ma il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, ha assicurato che il reattore di Bushehr “manterrà l’Iran entro il regime di non proliferazione”.

Intanto, a proposito delle tensioni con la comunità internazionale, il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad, in un’intervista al quotidiano qatariota Al-Sharq, dice che in caso di attacco verso l’Iran il Paese darà “una risposta planetaria”. “Le nostre opzioni non hanno limiti – ha detto Ahmadinejad – riguarderanno il mondo intero”.

Stati Uniti e Israele hanno affermato più volte di non escludere un attacco contro l’Iran per fermare il suo controverso programma nucleare, nonostante Teheran si ostini a ripetere che il programma ha esclusivamente fini civili.

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