Manodopera clandestina: arresti e denunce

di Redazione

 MATESE. Venerdì mattina all’alba un blitz predisposto dalla compagnia carabinieri di Piedimonte Matese, al comando del capitano Salvatore Vitiello, per contrastare il fenomeno del favoreggiamento all’immigrazione e dello sfruttamento della manodopera clandestina, …

… ha portato all’esecuzione di cinque arresti e due denunce a piede libero. Ad agire i militari della stazione di Ailano con i marescialli Giuseppe Ratta e William Salvatore, e gli appuntati Luigi Imbriglia e Giuseppe Cambio, i quali hanno rintracciato all’interno di un casolare sei immigrati clandestini di origine nordafricana, quattro di essi, Thiafour Ndiaye, 38enne, Libass Gaya, 31enne, Diaye Malich, 28enne e Diuf Serigne, 30enne, sono stati arrestati in quanto risultavano colpiti da provvedimenti di espulsione a cui non avevano ottemperato, in violazione alla legge Bossi-Fini. Altri due, L.G., 32enne, e A.T., 37enne, essendo sprovvisti di regolare permesso di soggiorno, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere per il reato di ingresso e soggiorno illegale sul territorio dello Stato. Gli arrestati sono stati trasferiti presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere.

Ora le indagini sono concentrate su alcuni imprenditori agricoli della zona che secondo gli inquirenti avrebbero in qualche modo favorito la permanenza dei sei immigrati nel territorio casertano per poi sfruttarli come manodopera clandestina.

Infine, a Piedimonte Matese, i militari della locale stazione, diretti dal luogotenente Luigi Lo Russo, hanno eseguito un provvedimento del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere nei confronti di un cittadino cinese, J.H., 49enne, in esecuzione ad una condanna di anni uno di reclusione, con la sospensione condizionale della pena, in quanto alcuni anni fa si rese responsabile dei reati di ricettazione e commercio di prodotti contraffatti. La stessa autorità giudiziaria ha inoltre ordinato la confisca e la distruzione del materiale sottoposto a sequestro, si tratta di centinaia di apparecchi e componenti elettrici, giocattoli e altra merce recante l’apposizione di un falso marchio “CE” e quindi ritenuti anche pericolosi per la salute, soprattutto per quella dei più piccoli. Alle operazioni ha partecipato anche un elicottero del servizio aeromobile dell’Arma che ha monitorato dall’alto le varie fasi di intervento dei reparti territoriali.

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