Rifiuti, manca progetto provinciale: lavoratori del Consorzio in agitazione

di Redazione

 CASERTA. La legge numero 26 del 26 febbraio 2010, che regola il sistema dell’igiene ambientale nell’intero territorio della Regione Campania, ha introdotto il principio della provincializzazione del ciclo integrato dei rifiuti.

Tale principio, che troverà concreta applicazione a partire dall’anno 2011, di fatto armonizza l’intero comparto ponendo sotto la diretta responsabilità delle amministrazioni provinciali, per il tramite delle loro società all’uopo costituite, l’intero ciclo integrato dei rifiuti.

I sindacati di Fp Cgil, Fit-Cisl, Uil-Trasporti e Fiadel, ritenendo necessario ed urgente che la provincia di Caserta predisponga un piano industriale che consenta di gestire in maniera razionale ed economicamente sostenibile l’intero ciclo integrato dei rifiuti così come definito dalla normativa nazionale e regionale, hanno chiesto, inutilmente e a più riprese, la convocazione di uno specifico incontro con l’amministrazione provinciale.

La mancanza di un progetto provinciale per la gestione dell’intero ciclo integrato, dallo spazzamento al recupero ed allo smaltimento dei rifiuti sta lasciando nell’incertezza per il futuro anche dei lavoratori dell’articolazione casertana del Consorzio Unico delle Province di Napoli e Caserta. Ancora una volta si tratta di problematiche ulteriormente inasprite per le croniche difficoltà di pagare gli emolumenti a fronte di una disperata indisponibilità di risorse. Tra l’altro i sindacati sottolineano le tensioni che già gravano su lavoratori da troppo tempo in attesa di risposte certe alle loro legittime aspettative di stabilità occupazionale.

“Un quadro così articolato e complesso avrebbe richiesto una forte assunzione di responsabilità da parte delle istituzioni, invece, con atteggiamento assolutamente inaccettabile, – scrivono i rappresentanti delle segreterie provinciali – si elude il ruolo di mediazione delle parti sociali e ci si rende indisponibili al confronto con un’assenza formale che consideriamo manifestazione di pericolosa unilateralità e possibile concausa di diffuse conflittualità sociali”.

Ritenendo esauriti i percorsi di mediazione sociale, i sindacati, senza rapido riscontro, annunciano che attiveranno tutte le misure utili alla salvaguardia dei diritti di lavoratori, oltre che ad evidenziare presso l’opinione pubblica il reale quadro delle responsabilità gestionali e politiche di una così caotica e traumatica alterazione del percorso di adeguamento del comparto igiene ambientale.

Pertanto, proclamano lo stato di agitazione ed attivano, ai sensi della Legge 146/90, la procedura di “raffreddamento” riferita all’articolazione del Consorzio Unico delle Province di Napoli e Caserta.

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