Europa League, il Napoli vince 1-0 contro l’Elfsborg

di Redazione

LavezziTre italiane nell’altra Europa. Dopo la sconfitta della Sampdoria contro il Werder Brema nell’andata dello spareggio di Champions League (3 a 1 per i tedeschi), Napoli, Juventus ePalermo e sono scese in campo in campo per l’andata dei playoff di Europa League.

Tre partite e tre vittorie: La Juve ha battuto lo Sturm Graz 2-1, il Palermo ha superato il Maribor con un netto 3-0, il Napoli ha vinto 1-0 con l’Elfsborg. I rosanero hanno praticamente la qualificazione in tasca, così’ come la Juve, anche se la prestazione dei bianconeri non è stata soddisfacente e il primo ad ammetterlo è stato Delneri. Più complicata la situazione del Napoli, che ha una partita di ritorno difficile, per di più da giocare su un campo in sintatico.

NAPOLI. Fatica anche il Napoli al San Paolo contro gli svedesi dell’Elfsborg. Ci vuole un gol nel recupero del primo tempo di Lavezzi. L’argentino sfrutta un lancio di Cannavaro e si lancia sul filo del fuorigioco oltre la linea difensiva degli avversari: si ritrova solo davanti Christiansen, lo evita con una finta e segna a porta vuota. Il volume di gioco dei partenopei è confortante per Mazzarri, ma la capacità realizzativa, come nella scorsa stagione resta troppo bassa.

PALERMO. Prenota invece la fase a gironi dell’Europa League il Palermo, che chiude la partita d’andata al Barbera con un netto 3-0 rifilato al Maribor. Il risultato è reso più facile dal fatto che il primo gol arriva su un rigore, con espulsione del portiere avversario autore del fallo su Hernandez lanciato a rete. Realizza Maccarone: è il 37′ e il Maribor rimane in 10. Due minuti dopo Hernandez sigla il raddoppio con un rasoterra dalla distanza che inganna il portiere di riserva avversario, che forse si tuffa troppo in ritardo. Nella ripresa il 3-0 di Pastore, un piccolo gioiello che sigla una bella prestazione complessiva dei rosanero.

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JUVENTUS.

Una Juve che mostra ben poca qualità e rischia anche molto contro un avversario modesto riesce comunque a portare a casa un risultato utile grazie a due reti su corner segnate da Bonucci e Amauri. nel primo tempo la rete di testa del difensore (al 15′) è l’unico episodio positivo per i bianconeri. La Juve mostra troppi errori difensivi, la consueta mancanza di regia a centrocampo, l’evanescenza di Amauri (una sola conclusione centrale in girata verso la porta avversaria prima della rete al 90′) e Diego, quest’ultimo mai in partita. Nemmeno le sostituzioni nella ripresa (fuori Lanzafame, Marchisio, Diego, dentro Martinez, Felipe Melo e Del Piero) cambiano la sostanza complessiva. Anzi, proprio da metà ripresa pare di rivedere la Juve della scorsa stagione, in balia dell’avversario. Lo Sturm Graz avrebbe potuto pareggiare i conti già in un paio di occasioni, in particolare con Bukva, che aveva colpito un palo al 32′. Al 37′ della ripresa, dopo un ottimo intervento di Storari che salva provvisoriamente il vantaggio, arriva il pareggio degli austriaci. Punizione sulla destra fuori area: il difensore centrale Schindelfeld colpisce di testa; Amauri, che dovrebbe contrastarlo, nemmeno riesce a saltare e il giocatore del Graz schiaccia battendo Storari. La reazione della Juve è nei piedi di Del Piero, entrato al 28′ per Diego, che colpisce un palo su pounizione e in 15 minuti fa più di quanto abbia fatto il brasiliano fino a quando è stato in campo. I bianconeri si buttano in avanti, ottengono due corner in pochi minuti e a 90′ appena scaduto arriva la rete del 2-1: Amauri, colpisce di testa su angolo di Del Piero dalla destra. Il risultato è salvo, la reazione di nervi e orgoglio c’è stata. Ma tutto il resto manca e la strada da fare per rivedere una Juventus all’altezza del proprio nome e della propria storia rimane molto lunga.

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