Caserta, muore detenuto: “refrigerato” per due giorni con ventilatore

di Redazione

l'Opg di Aversa (Caserta)CASERTA. Il cadavere di un detenuto, deceduto di infarto, è rimasto per due giorni nell’ufficio di sorveglianza dell’ospedale psichiatrico giudiziario (Opg) di Aversa, nel casertano, refrigerato solo con un ventilatore.

E’ la denuncia dell’Organizzazione sindacale autonoma di polizia penitenziaria (Osapp). Si tratta di un uomo di 42 anni, S.C., originario di Teramo, internatoda tre anni per maltrattamento in famiglia.

“I familiari – spiega il segretario generale del sindacato, Leo Beneduci – non avendo disponibilità economica per prelevare la salma e celebrare il rito funebre, lo hanno lasciato nell’istituto. All’opg di Aversa non c’è una sala mortuaria e così il corpoè stato sistemato nell’ufficio di sorveglianza generale, dove lavora l’ispettore. Per raffreddarloè stato usato un ventilatore, ma naturalmente nonè che abbia funzionato molto, si può immaginare l’odore, l’ispettore nonè più entrato nel suo ufficio”. Il detenuto è morto martedì e solo giovedìè stato portato via dall’ospedale.

“C’è un tale sfascio del sistema – sottolinea Beneduci – che si verificano anche situazioni incredibili come questa. Se la famiglia per qualsiasi motivo non puo’ venire a prendere il corpo, lo Stato deve avere le risorse per provvedere. Invece la polizia penitenziaria si ritrova a fare anche da polizia mortuaria. La politica – conclude il segretario dell’Osapp – continua a parlare di carceri e dalle carceri non si esce nemmeno da morti”.

Nell’opg di Aversa è presente, secondo i dati dell’Osservatorio sulla detenzione di Antigone 302 internati, circa un quinto della popolazione internata in Italia, complessivamente 1452 persone.

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