Banca del Meridione, Cacciapuoti: “Non solo un delinquente”

di Redazione

Raffaele CacciapuotiNAPOLI. “Dove mi trovo? Non posso dirlo, non mi sento al sicuro. Mi rifarò vivo al momento giusto. Quando avrò fatto chiarezza in questa vicenda. Non sono un delinquente.

E allora si vedrà che di tutto questo maledetto imbroglio io sono soltanto una vittima. Me ne sono andato perchè temo per la mia vita”.

Raffaele Cacciapuoti, 44 anni, fondatore e presidente della Banca Popolare del Meridione, messo sotto accusa da soci e sottoscrittori dell’Istituto (che gli contestano la sparizione di 8 dei 10 milioni di euro raccolti dalla banca tra oltre 800 sottoscrittori), racconta al Denaro la sua verità.

“Innanzittutto – spiega – non è vero che c’è un ammanco di 8 milioni di euro. Il buco ammonta a molto meno, forse a un quarto”. La fuga? “Ho ricevuto delle minacce. E poi ho bisogno di tempo e calma per valutare la mia posizione anche sotto il profilo giudiziario”. Raffaele Cacciapuoti si dice pronto a collaborare con i magistrati. “E’ nel mio interesse – dice – Io non sono un imbroglione. Non ho nè truffato nè rubato. Dico di più: laddove dovessero verificarsi degli ammanchi sono il primo ad essere disponibile a risarcire eventuali sottoscrittori che non si vedono le quote intestate”. “Voglio collaborare – aggiunge – per spiegare come sono andate le cose. E dimostrare che anche io sono stato truffato. Ho preparato una memoria difensiva in cui spiego con prove documentate e non chiacchiere come sono andate le cose. Ho incaricato i miei legali di fare il punto della situazione, prima di presentarmi in Procura e parlare con i magistrati”.

“Sono stato imprudente – dice ancora Caccuapuoti – mi sono fidato di persone sbagliate, ho fatto delle confessioni a chi non dovevo. Hanno utilizzato la mia buona fede e poi mi hanno gettato in pasto ai lupi come capro espiatorio. La situazione è poi degenerata quando alcuni attori di questa vicenda, invece di chiudersi a riccio ed impegnarsi per trovare una soluzione, hanno preferito dare tutto in pasto ai giornali, facendomi passare come un imbroglione. Ma ai magistrati racconterò tutto”.

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