Asl Ce2, spesa farmaceutica: dirigenti segnalati alla Corte dei Conti

di Redazione

Guardia di FinanzaAVERSA. Il Nucleo di Polizia Tributaria di Caserta ha concluso un’attività ispettiva, avviata su tutto il territorio nazionale nell’ambito di un progetto del Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie di Roma, …

…che aveva l’obiettivo di rilevare la sussistenza di profili di inefficienza e danno erariale nel settore della spesa farmaceutica, per non aver osservato la normativa in materia di distribuzione dei farmaci inseriti nel prontuario ospedaliero “ph-t”: con riguardo ai farmaci per la cura di patologie gravi, croniche e acute (ad esempio soggetti diabetici ovvero destinatari del trattamento dei trapiantati d’organo).

Il combinato disposto dell’art. 9 della legge 386/1974 e degli art. 5 e 8 della legge n. 405/2001, prevede infatti che i farmaci inclusi nel suddetto prontuario possano essere acquistati direttamente dalle strutture sanitarie pubbliche, presso le case farmaceutiche produttrici, con uno sconto obbligatorio pari almeno al 50% del prezzo al pubblico.

In sostanza i farmaci inclusi nel “pht” hanno una duplice via di distribuzione che può avvenire direttamente, attraverso le farmacie delle strutture sanitarie (c.d. distribuzione diretta) ovvero tramite le farmacie pubbliche e private (c.d. metodologia a rimborso).

I militari del Nucleo di Polizia Tributaria hanno, in particolare, monitorato l’operato delle ex aziende sanitarie locali di Caserta, Asl Ce/1 e Ce/2, finalizzando il servizio inizialmente alla quantificazione della spesa farmaceutica sostenuta per il consumo dei farmaci inseriti nel “pht” delle due Asl, nel periodo dal 2004 al 2008, a carico del servizio sanitario nazionale e procedendo, successivamente, a determinare l’eventuale risparmio che le aziende sanitarie avrebbero potuto realizzare attraverso il ricorso alla distribuzione diretta, rispetto all’erogazione tramite le farmacie convenzionate aperte al pubblico. Da tale attività è emerso che il mancato rispetto della citata normativa di settore ha comportato, nella sola provincia di Caserta, un aggravio della spesa farmaceutica a carico del Servizio Sanitario Nazionale quantificabile in oltre 19 milioni di euro. Tale cifra costituisce una cospicua percentuale del deficit complessivo nel settore della sanità pubblica della regione Campania.

La seconda fase dell’indagine, effettuata con il coordinamento della Procura Regionale della Corte dei Conti di Napoli, è consistita nell’acquisire ulteriori riscontri finalizzati al rilevamento delle eventuali iniziative assunte dalle due aziende sanitarie del casertano, per promuovere e/o potenziare la distribuzione “diretta” dei farmaci inseriti nel pht.L’attività ha permesso di disvelare che mentre la ex Asl Ce/1 si è adeguata ai dettami normativi, provvedendo ad avviare un progetto incentivante per il personale dei servizi farmaceutici, rinnovando i contratti a tempo determinato ai dirigenti farmacisti, contribuendo così a diminuire sensibilmente la spesa a carico del Servizio sanitario nazionale, l’ex Asl Ce/2 non ha intrapreso alcuna significativa iniziativa volta a potenziare la distribuzione diretta dei farmaci inseriti nel prontuario pht, dovendo procedere, alla fine del 2008, a stipulare un accordo con la Federfarmaper conto” di tutti i farmaci del pht, con un aggio alle farmacie convenzionate di circa 4,5 % sul prezzo al pubblico dei farmaci. Tale condotta antidoverosa tenuta da due dirigenti pro-tempore che si sono succeduti nella gestione dell’ex Asl Ce/2 dal 2004 al 2008, è stata segnalata alla competente procura regionale della corte dei conti.

Il servizio s’inquadra nel più ampio contesto operativo della intensificazione dell’azione della Guardia di Finanza nel controllo della spesa pubblica ed in particolare dello specifico settore della spesa sanitaria nazionale, così come previsto dal Dlgs. n. 68 del 19 marzo 2001.

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