Di Lauro e Cecere al congresso nazionale dei Socialisti

di Redazione

da sin. Cecere e Di Lauro in plateaTRENTOLA DUCENTA. Domenica 11 luglio, a Perugia, si sono conclusi i lavori del secondo congresso del Partito Socialista.

Approvati all’unanimità il documento politico, il Consiglio Nazionale, la Commissione di Garanzia ed il Collegio dei Revisori dei Conti. E’ stato rieletto segretario nazionale Riccardo Nencini, per alzata di mano, quasi all’unanimità, con 11 voti contrari e 4 astenuti. Il clima è risultato molto più disteso della precedente convention, anche perché si è notata intesa con le altre forze di centrosinistra, rappresentate dai leader intervenuti, da Ferrero a Bersani, da Angelo Bonelli a Mario Staderini, da Pier Ferdinando Casini a Stefania Craxi (seppur con polemica). Numerosi i telegrammi di stima e di buon lavoro, tra cui due molto applauditi: quello del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e del governatore pugliese Nichi Vendola. Socialisti storici si sono alternati, come Ugo Intini, Mauro Del Bue, Marco Di Lello, ma anche giovani come Enzo Maraio, rappresentante campano. La parola d’ordine era “Occupiamoci di futuro”.

Al congresso erano presenti i due delegati trentolesi, il giovane architetto Giuseppe Cecere, portatore di una “mozione” a favore dei ricercatori precari dell’Università, ed il militante storico Raffaele Di Lauro, eletto nella direzione nazionale del partito. “La cultura del socialismo è una grande “idea” e come tale deve esserci un partito che la rappresenta”, ha commentato Di Lauro. “Noi siamo gli uomini che con la loro convinzione sapranno concretizzare questa idea. Siamo pronti a queste scelte iniziando dalla base, dalle nostre sezioni e, come ha detto il nostro segretario Nencini, dove non vi è un ‘gazebo’ lo compreremo, per portare e raccogliere istanze e per meglio rappresentare la gente. La storia ci interessa ma in special modo quella che sapremo riscrivere nel presente e nel futuro, sempre ‘avanti’ con grande passione”.

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