Palazzo Cicala, Zacchia: “Si fermi quest’altro scempio”

di Redazione

Antonio ZacchiaTEVEROLA. L’esponente del Movimento per Teverola, Antonio Zacchia, interviene sul complesso residenziale e commerciale di prossima costruzione presso il “Palazzo Cicala”.

“Un altro pezzo di storia di Teverola se ne va. E’ il Palazzo Cicala del diciassettesimo secolo, nato all’alba dell’Unità d’Italia, distrutto nel secondo conflitto mondiale e interamente ricostruito. Un mega cartello affisso sulla facciata principale del palazzo informa e ritrae un bellissimo complesso residenziale e commerciale di prossima costruzione. E’ palese che tutto andrà giù come un altro palazzo storico di Teverola: il monastero”.

Per Zacchia “nessuno se ne accorge, anzi i nostri benpensanti, incuranti della lenta e mesta agonia di una storia che se ne va, si godono lo spettacolo facendo finta di niente, approvando il tutto con il loro silenzio e le loro responsabilità. Le responsabilità sono tante poiché chi approva è consapevole che, in particolare via Roma, nessun edificio, secondo le mie conoscenze, può essere demolito se non pericolante ovvero con evidente, grave rischio per l’incolumità delle persone e il ‘Palazzo Cicala’ non è pericolante né minaccia l’incolumità di persone. E anche se lo fosse nulla andrebbe modificato, dovrebbe essere costruito senza deturpare la bellezza dell’antico paesaggio, invece si costruirà un complesso residenziale di circa 40 appartamenti con annessi locali commerciali”.

Zacchia, dunque, si appella all’amministrazione comunale affinché “fermi questo scempio nel rispetto di quanti credono in loro”. Ed esorta tutte le forze politiche nonché i loro movimenti giovanili “ad essere più attenti, di fermare sul nascere questi progetti e di non pensare solo alle future poltrone”.

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