Immigrazione, Villaggio della Solidarietà a Parete

di Redazione

Nasser Ben Hidouri  e Daria IavaronePARETE. “La cosa più importante dell’esperienza del Villaggio della Solidarietà dello scorso anno è l’essere riusciti a creare un rapporto di solidarietà tra gli abitanti di Parete e gli immigrati che nei periodi della raccolta popolano il paese e il circondario”.

Lo ha affermato Nasser Ben Hidouri durante la conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa. Intervenuto durante l’incontro con i giornalisti tenutasi nella mattinata di oggi, lunedì 19 luglio 2010, nell’aula consiliare del comune casertano, l’imam di San Marcellino ha sottolineato l’importanza di iniziative socio culturali come quella promossa per il secondo anno da Arci Caserta, Nero e non solo!, l’associazione socio-culturale Islamica di San Marcellino, e patrocinata dal comune di Parete.

L’imam ha così ricalcato quanto affermato nella stessa occasione dal vicesindaco della cittadina, Daria Iavarone, che ha annunciato parte dei risultati conseguiti dalla prima edizione del Villaggio della Solidarietà. “Molti degli irregolari che lo scorso anno hanno usufruito dei servizi che abbiamo messo a loro disposizione, sono tornati quest’anno avendo però regolarizzato la loro posizione”.

 Testimonianza, quella del vicesindaco, che conferma l’importanza del fornire gli strumenti fondamentali per l’integrazione degli stagionali che affollano le città dell’agro aversano nella stagione della raccolta. Rincara la dose Daria Iavarone, raccontando di “immigrati che ci hanno denunciato persone che hanno chiesto dieci euro per cambiare le medicazioni presso il pronto soccorso di Aversa e che una volta rivoltisi a noi hanno potuto usufruire dei servizi gratuiti garantiti del sistema sanitario”.

Importante l’intervento di Giampiero Autiero, medico responsabile del campo di Parete che ha riportato dati relativi al monitoraggio sanitario degli immigrati che hanno partecipato alle attività del Villaggio della Solidarietà 2009. “A seguito dello screening effettuato per le donazioni del sangue abbiamo rilevato, con nostra grande sorpresa, che nessuna di queste persone era affetta da malattie infettive. Sorpresa che nasce dalle precarie condizioni sanitarie che caratterizzano le baraccopoli che nascono con l’arrivo degli stagionali”.

Risultato importante infatti è provenuto anche dallo screening, dopo il quale le sacche di sangue raccolte dall’Avis della zona hanno fatto registrare quasi il 10% di incremento.

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