Palermo, ucciso da proiettile mentre gira video di un matrimonio

di Redazione

Calogero Scimeca PALERMO. Per una coppia di 25enni di Altofonte, nel palermitano, doveva essere il giorno più bello della vita. Lui, che è militare nel Nord Italia, era tornato nel suo paese d’origine per realizzare il suo sogno, sposare la sua fidanzata e portarla con sé nella città in cui lavora.

Invece la festa per il matrimonio si è trasformata in tragedia. L’operatore che stava girando con la telecamera il video-ricordo delle nozze, in casa dello sposo, è stato ucciso da un proiettile partito accidentalmente da un fucile, legalmente detenuto, che doveva essere utilizzato per alcune scene da inserire nel filmato. Il matrimonio è stato rinviato a data da destinarsi, e ora i genitori dello sposo sono indagati per cooperazione in omicidio colposo. Al dramma, in questa storia, si aggiunge anche una tragica fatalità: la vittima, Calogero Scimeca (nella foto), 45 anni, di Ciminna, coniugato con figli, era lì soltanto come sostituto di un collega che, avendo avuto un incidente, gli aveva chiesto la cortesia di sostituirlo.

Secondo i carabinieri, sarebbe stato lo stesso Scimeca a chiedere ai familiari dello sposo, Ignazio Licodia, se in casa avessero delle armi per fare delle riprese particolari, “a effetto”, da utilizzare per montare il video del matrimonio. I parenti degli sposi – la dinamica precisa non è ancora chiara e i testimoni si sono avvalsi tutti della facoltà di non rispondere – hanno preso alcuni fucili, tra cui una carabina calibro 22 regolarmente denunciata, per scegliere quale usare per le riprese. Dalla carabina, accidentalmente, è partito un colpo che ha centrato il fotografo alla testa. Alla scena hanno assistito, oltre allo sposo, anche il padre, la madre, la sorella e un cugino, mentre il fotografo in quel momento era fuori dall’appartamento. La drammatica notizia ha subito fatto il giro del paese, e molti parenti della coppia hanno appreso della tragedia mentre aspettavano gli sposi nella Chiesa Madre di Altofonte per il matrimonio, che è stato rinviato a data da destinarsi.

Tutti i testimoni presenti alla tragedia sono stati ascoltati nella caserma dai carabinieri di Altofonte dal sostituto procuratore Giuseppe Fici che ha incaricato il dottore Paola Pugnetti, di effettuare l’autopsia sul cadavere che è stato trasferito nell’Istituto di medicina legale a Palermo. “Siamo rimasti scossi, sorpresi, sconvolti non ci credevamo….”, dicono alcuni parenti. “Io l’ho saputo mentre ero a casa – racconta il vicesindaco, l’architetto Angela Busellini – sono stati gli amici e i parenti a telefonare agli invitati per disdire la cerimonia”. Lo sposo e la sposa, V.A., sono sotto choc.

Le indagini dovranno stabilire se ci siano state delle responsabilità e il motivo per cui il fucile fosse carico. Sull’incidente indagano i carabinieri di Monreale e la sezione investigazioni scientifiche del Comando provinciale, coordinati dal pm Fici. Le armi sequestrate saranno inviate al Ris di Messina per gli esami balistici. In base agli accertamenti dei militari e ai risultati degli esami della sezione investigazioni scientifiche del comando provinciale di Palermo, sono stati iscritti quali indadati per cooperazione in omicidio colposo il padre e la madre dello sposo.

Il sindaco di Altofonte, Vincenzo Di Girolamo, ha deciso di sospendere i festeggiamenti di domenica sera in onore della patrona Sant’Anna, in segno di lutto.

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