P3, Csm dispone trasferimento del giudice Marra

di Redazione

Alfonso Marra MILANO.Il presidente della Corte d’Appello di Milano Alfonso Marra sarà convocato per un’audizione nei prossimi giorni dalla prima commissione del Csm, …

… che giovedì mattina ha deciso di aprire nei confronti del magistrato una procedura di trasferimento d’ufficio per incompatibilità ambientale, alla luce di quanto è emerso nell’inchiesta romana sugli appalti per l’eolico e sulla associazione segreta (soprannominata “P3”). La decisione è passata con quattro voti a favore. A votare per l’avvio della procedura di trasferimento di ufficio sono stati i consiglieri Pilato, Fresa, Volpi e Patrono. Ha votato contro il laico del centrodestra Gianfranco Anedda. Non ha partecipato al voto, invece, Giuseppe Maria Berruti che nelle intercettazioni viene indicato come il consigliere che rappresentava il maggior ostacolo alla nomina di Marra. “Sono contento che il Csm abbia aperto la procedura così si chiarirà la mia posizione” ha detto Alfonso Marra, raggiunto al telefono dall’Ansa.

Il presidente della commissione, nonchè relatrice del fascicolo, Fiorella Pilato (magistratura democratica) metterà a punto il documento con le contestazioni rivolte a Marra, che sarà portato lunedì prossimo in commissione; successivamente, dunque, il presidente della Corte d’appello di Milano verrà convocato a palazzo dei Marescialli.

La commissione cercherà di chiudere l’iter di questo trasferimento entro la fine dell’attuale consigliatura, ossia entro il 31 luglio, ma i tempi tecnici non permetterano di portare in plenum la questione prima di settembre: gli atti, infatti, prevede la procedura di trasferimento, vengono depositati dopo la chiusura dei lavori della commissione, e il magistrato in questione a un margine di 20 giorni per mettere a punto la sua difesa e presentare documenti. Dunque, il caso Marra sarà il primo fascicolo rilevante che il nuovo Csm si troverà ad affrontare in plenum dopo la pausa estiva. Quanto agli altri magistrati – tra cui il capo degli ispettori del ministero della Giustizia, Arcibaldo Miller – citati nell’ordinanza di custodia cautelare del gip la Prima Commissione ha disposto un’istruttoria chiedendo all’autorità giudiziaria gli atti anche per capire la loro esatta posizione e le eventuali contestazioni nei loro confronti. La commissione ha anche deciso di chiedere alla Procura di Roma un’informativa sugli altri magistrati coinvolti, come il capo dell’Ispettorato di via Arenula, Arcibaldo Miller, e l’ex avvocato generale della Cassazione, Antonio Martone, anche per sapere se i magistrati della capitale abbiano già inviato atti ai titolari dell’azione disciplinare.

Ma anche la Procura generale della Corte di Cassazione, ha avviato un’indagine disciplinare nei confronti dei magistrati coinvolti nell’inchiesta sull’eolico condotta dalla procura di Roma i cui nomi vengono più volte citati negli atti del fascicolo penale. “La Procura generale della Corte di Cassazione – si legge in una nota – con riferimento ai fatti emergenti dall’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Roma nei confronti di Flavio Carboni, comunica che è stata avviata, sin dal 12 luglio scorso, un’indagine di natura disciplinare”.

Il nome di Marra appare in alcune intercettazioni dell’inchiesta sugli appalti per l’eolico. In particolare, in una informativa del 18 giugno, parlando dell’attività svolta dal gruppo occulto, i carabinieri definiscono emblematica la “vicenda che ha visto protagonista il neo presidente della Corte d’appello di Milano”. “Non appena Marra – spiegano i militari dell’Arma – ha ottenuto, dopo un’intensa attività di pressione esercitata dal gruppo (e in particolare da Pasquale Lombardi) sui membri del Csm, l’ambita carica, i componenti dell’associazione gli chiedono esplicitamente, peraltro dietro mandato del presidente Formigoni, di porre in essere un intervento nell’ambito della nota vicenda dell’esclusione della lista Per la Lombardia”. Al riguardo, i carabinieri citano una telefonata del primo marzo 2010 di Formigoni all’imprenditore campano Arcangelo Martino nella quale chiede: “Ma l’amico, l’amico, l’amico Lombardo, Lombardo lì, Lombardi è in grado di agire”.

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